La storia della bandiera del movimento bisessuale

La storia della bandiera del movimento bisessuale

Il movimento LGBTQIA+ ha la sua bandiera ufficiale però ogni parte del movimento ha la propria come il movimento dell’orgoglio bisessuale

Il movimento bisessuale ha la sua bandiera ufficiale, nella quale si riconosce. Una bandiera che rappresenta l’amore e l’attrazione verso diversi generi che nel tempo è diventata l’emblema di unità, diversità e orgoglio.

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La prima bandiera ufficiale del movimento dell’orgoglio bisessuale fu creata nel 1998 da Michael Page per avere una maggiore visibilità della comunità come un gruppo ben distinto tra gli omosessuali ed eterosessuali.

 In precedenza il movimento bisessuale utilizzava un semplice triangolo roso capovolto (simbolo utilizzato nei campi di concentramento nazista per identificare i prigionieri omosessuali), sovrapposto al triangolo blu che formavano un triangolo viola. Purtroppo non era un simbolo adatto per essere impresso nelle bandiere o marchi. E così Michael Page, decise per una bandiera composta dal rosa, dal blue e dal viola.

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La bandiera dell’orgoglio bisessuale è composta di tre strisce orizzontali così disposte:

Rosa (in alto) che rappresenta l’attrazione verso le persone dello stesso sesso;

Viola (al centro) che rappresenta l’attrazione verso le persone del sesso opposto;

Blu (in fondo) che rappresenta l’attrazione verso entrambi i generi.

Nel corso degli anni, la bandiera è diventata uno dei simboli più importanti per la comunità bisessuale, che è celebrata ogni anni il 23 settembre con la giornata mondiale dell’orgoglio bisessuale.

La bandiera bisessuale continua a essere un simbolo fondamentale per la comunità bisessuale. Rappresenta la lotta per l’accettazione, la visibilità e l’uguaglianza, e rimane un promemoria che l’amore e l’attrazione non sono limitati da generi definiti. Con ogni sventolio, la bandiera bisessuale dichiara con orgoglio che la bisessualità è valida, è reale e merita di essere celebrata.

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