I fratelli Grimm – scrittori di favole – non erano due bensì tre. Oltre ai più famosi Jacob e Wilhelm, c’era Ferdinand Grimm. Fratello minore della numerosa famiglia Grimm è dichiaratamente gay
I fratelli Grimm sono famosi in tutto il mondo per le loro favole con radici nella tradizione popolare tedesca ma tra Jacob e Wilhelm c’era anche Ferdinand.
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Nonostante l’oblio in cui è stato relegato, Ferdinand Grimm ha avuto un ruolo rilevante nella raccolta e nella diffusione del lavoro dei suoi fratelli maggiori. Inoltre era anche lui uno scrittore di fiabe, che pubblicò nell’arco della sua vita sotto diversi pseudonimi. Una vita travagliata e sempre sotto il costante – e quasi opprimente – controllo da parte dei due fratelli maggiori Jacob e Wilhelm.
Ferdinand Grimm nasce a Hanau (Germania) il 18 dicembre 1787. La vita del giovane Ferdinand cambierà nel 1796 – a soli otto anni – quando muore il padre e sarà affidato alla custodia del fratello maggiore Jacob.
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Dicevamo che anche Ferdinand era uno scrittore di fiabe – tratte dalla tradizione popolare tedesca – ma a differenza dei suoi famosi fratelli maggiori, le sue opere sono hanno avuto il giusto riconoscimento, senza contare che per evitare il confronto con i due Grimm non si firmò mai con il suo vero nome e cognome.
Nel giorno di Natale del 1810, il giovane Ferdinand fa coming out in famiglia. Un gesto non accolto con favore, infatti, fu allontanato. Anche se non ci sono prove ufficiali, il fatto che il giovane Ferdinand fosse omosessuale è stato dedotto dal germanista Heiner Boehncke, dopo aver analizzato i termini utilizzati dai fratelli Grimm nelle loro lettere personali in merito al fratello minore. In queste lettere Jacob e Wilhelm, parlano di “una disgrazia incurabile” e della “vita deviata” di Ferdinand.
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Anche se i suoi più famosi fratelli lo ritenevano uno ‘scansafatiche’ e ‘pigro’, Ferdinand Grimm collaborò per circa vent’anni con l’editore Reimer, da dove fu licenziato nel 1834.
La perdita del lavoro lo costrinse e richiedere l’aiuto dei suoi fratelli maggiori. E sarà costretto a rientrare nella casa di famiglia a Gottinga. Una convivenza tra lui e il resto della famiglia Grimm che durerà poco, infatti, sarà nuovamente cacciato da casa dopo la scoperta di un suo romanzo – che stava scrivendo – a puntate in cui si prendeva gioco della vita dei fratelli maggiori e degli zii.
Morirà a soli 57 anni, il 27 gennaio del 1844 a Berlino, in solitudine e in povertà. Solo il fratello maggiore Jacob andò a renderli omaggio.
Alcune delle fiabe più celebri di Ferdinand sono:
– La montagna dei gatti che narra di un giovane che si innamora di una gatta bianca, che in realtà è una principessa incantata.
– Il principe e la sirena, che racconta di un principe che salva una sirena da un pescatore, e che per ricompensa ottiene di poterla sposare, a patto di non tradirla mai.
– Il re delle api, che parla di un re che è punito da un’ape per aver distrutto il suo alveare, e che deve imparare a rispettare la natura e gli animali.
– Il gigante e il nano, che descrive la sfida tra un gigante e un nano, che si contendono il possesso di una valle, e che alla fine si riconciliano grazie all’intervento di una fanciulla.
– Il cavaliere senza testa, che narra di un cavaliere che perde la testa in battaglia, e che la cerca per tutto il mondo, incontrando varie avventure e personaggi.
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In conclusione, Ferdinand Grimm, il terzo fratello dimenticato, ha svolto un ruolo espressivo nella raccolta e nella diffusione delle fiabe popolari, nonostante sia stato a lungo oscurato dalla fama dei suoi fratelli. La sua passione per il folclore e la sua dedizione alla preservazione delle tradizioni popolari lo rendono una figura importante nella storia della letteratura e del folclore. È giunto il momento di riscoprire e celebrare il contributo di Ferdinand Grimm, affinché la sua eredità possa essere pienamente apprezzata e valorizzata.