Janis McDavid. Oltre il pregiudizio.

Sia nel mondo eterosessuale che in quello omosessuale l’aspetto fisico è al primo posto della classifica, in particolar modo per quanto riguarda i rapporti sentimentali. Il mondo moderno ha creato e al tempo stesso imposto i suoi modelli di bellezza a tutti noi, attraverso la pubblicità, film e la moda. Una bellezza inumana e alle volte malata, come dimostrano le modelle che sfilano sopra le passerelle dell’alta moda internazionale. Una bellezza classista e razzista che emargina chi non si adegua alle sue direttive. Una bellezza uguale per tutti che cancella l’individualità della stessa persona trasformandole in tanti cloni, senza identità. Una bellezza che considera le piccole imperfezioni naturali come orrori da cancellare con l’aiuto della chirurgia plastica o l’eccessiva magrezza sia per le donne sia per gli uomini considerata ‘sana’ e di moda ma che nascondono gravi malattie come l’anoressia e la bulimia. Persone che si ammazzano di fatica svariate ore alla settimana nelle palestre per scolpire il loro corpo sino all’eccesso senza rendersi conto che si stanno distruggendo da soli, rischiando non solo danni irreparabili all’organismo ma anche la morte. Praticare dello sport e curarsi nell’aspetto è utile per la propria autostima e per la salute ma con moderazione e cervello. Purtroppo la società moderna basata sul consumismo più sfrenato ha insegnato che il solo obbiettivo è quello di apparire ‘cool’ agli occhi degli estranei e che il loro giudizio è di vitale importanza perché in caso di rifiuto sei un emarginato uno sfigato e niente di più. Una persona messa ai margini della società che conta!

Il culto del corpo perfetto è maggiore nel mondo omosessuale, infatti, nelle chat d’incontri vige una selezione visiva delle persone. Basta una semplice occhiata alla foto del profilo per decretare l’inizio di una eventuale conoscenza o relazione ma anche per un semplice saluto. Tutto in quelle chat si basa sulla prima impressione che il visitatore riceve dalla foto pubblicata sul profilo però che cosa accadrebbe se queste ‘aspettative’ del corpo perfetto si scontrassero contro la dura realtà della disabilità?

Fonte: JanisMcDavid_katyotto.com_

 Il ragazzo della foto è Janis McDavid, tedesco di 23 anni, laureato in Economia, uno stage all’IBM, attivista dei diritti LGBT e per non farsi mancare nulla ha pure il profilo su GayRomeo. Un ragazzo normale come tanti altri. Viso pulito, biondo e occhi chiari. Un bel ragazzo per molti, infatti, il suo profilo riceve molti consensi sul sito d’incontri, tanti complimenti e altro ma quando rivela di essere nato senza gli arti ovvero né gambe né braccia le persone cambiano atteggiamento nei suoi confronti come racconta lui stesso: “La conversazione ha avuto una brusca svolta a 180 gradi. Ha iniziato ad attaccarmi, a dirmi che ero uno stupido, come se l’equazione fosse: senza braccia uguale senza cervello”.

Anche se è nato senza arti non si è arreso e ha lottato per conquistare la sua indipendenza. Oggi si muove con una sedia a rotelle motorizzata, autosufficiente, ama andare in discoteca (anche se confessa divertito di sentirsi “sballottato” sulla sua sedia), viaggiare, amare e fare sesso. Un ragazzo normale ma diverso agli occhi di molti. Dopo quella discussione, Janis ha deciso di sfogarsi con i suoi amici: “Se parli con molte persone, ti rendi conto di quanto sia irrilevante ciò che qualcuno ti ha detto in una chat” e così ha deciso di postare foto che lo ritraevano a figura intera: “Così se qualcuno si sente disturbato, non clicca da subito. In modo che io non debba averci a che fare. E questo è proprio l’atteggiamento che non mi piace negli altri: mettere i paletti. Ma temo sia il modo più pratico”.

Janis-Mc-David
Janis-Mc-David

Janis quando gira per strada attira sempre l’attenzione dei passanti ma non se ne fa un problema: “Non riesco davvero a capire questa fissazione della gente di Amburgo con il corpo. Uno ha i capelli rossi, un altro è senza braccia: per me non è così importante. Se le condizioni sono giuste riesco a fare tutto quello che fanno gli altri”.

Janis-Mc-David

Intervistato dalla rivista tedesca Ich Weiss Was Ich Tu, Janis si lascia andare ai ricordi relativi alla conquista dell’indipendenza come quando da adolescente decise di recarsi da solo, senza l’aiuto dei genitori a comprare della cioccolata e chiedendo l’aiuto a un altro cliente. Mentre per prendere il bus, chiese aiuto all’autista per la rampa. Ricordi di una battaglia vinta sotto ogni aspetto, anche se non è stato facile conquistarla: “La prima volta è difficile. Poi, quando ottieni una reazione positiva dagli altri esseri umani, ti senti più forte. Tutti quelli che mi conoscono sanno che amo uscire, che passo davvero poco tempo in casa”. Per quanto riguarda il sesso? E’ una cosa che in tanti si chiedono, ma sono troppo timidi per domandare afferma Jenis ma vorrebbe ricevere domande dirette: “La gente si fa tante domande sul mio corpo, invece di voler scoprire com’è davvero”.

 

Se volete conoscerlo meglio potete visitare il suo blog, in cui racconta la sua quotidianità.

 

“Voglio mostrare che puoi avere una vita normale senza braccia e gambe. Che puoi viaggiare. Anche in Vietnam, come ho fatto io”.

 

Fonte: gay.tv

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