L’Irlanda ha approvato il matrimonio fra persone dello stesso sesso attraverso un referendum popolare che ha sancito una netta vittoria sul fronte del “SI”. La prima nazione al mondo ad aver indetto un referendum su questa decisione e in Italia come si sarebbe votato a un referendum di questo genere?
Secondo un recente sondaggio commissionato dal quotidiano La Stampa all’azienda Piepoli, si scopre che gli italiani vorrebbero sì un cambiamento di legislazione in fatto di coppie dello stesso sesso ma al tempo stesso sono molto restii a seguire le varie Nazioni in cui i matrimoni tra persone dello stesso sesso sono legali quali Irlanda, Spagna, Portogallo, Francia, Belgio, Olanda, Svezia, Norvegia, Islanda, Danimarca, Gran Bretagna, Lussemburgo e Finlandia. Poi quando si parla di adozioni da parte di una coppia dello stesso sesso, il “NO” è sicuro.
Ecco i risultati del sondaggio Piepoli:
Alla domanda “Sarebbe favorevole allo svolgimento di un referendum in Italia sui matrimoni gay?”
Contrari: 37%
Favorevoli: 57%
Senza opinione: 6%
Alla domanda “Se invece del matrimonio si approvassero le unioni civili tra persone dello stesso sesso, lei sarebbe favorevole o contrario?”
Contrari: 27%
Favorevoli: 67%
Senza opinione: 6%
Alla domanda “Se si facesse questo referendum, lei voterebbe a favore o contro i matrimoni tra persone dello stesso sesso?”
Contrari: 41%
Favorevoli: 51%
Senza opinione: 8%
Alla domanda “E’ favorevole all’adozione di bambini da parte di coppie gay?”
Contrari: 73%
Favorevoli: 24%
Senza opinione: 3%
Da questo sondaggio emerge che per gli italiani le unioni civili tra persone dello stesso sesso sarebbero da approvare senza se e senza ma quando si parla di matrimonio e adozione, si riscoprono “tradizionalisti” come il Vaticano e le “Sentinelle in piedi” che si battono contro il presunto disfacimento del matrimonio e della famiglia tradizionale.
Il Referendum irlandese sul riconoscimento del matrimonio gay è stata una conquista dell’umanità per molti, in particolare per tutte quelle persone che si sono battute per far vincere il ‘SI’ ma come sempre non mancano le voci fuori dal coro.
Il Vaticano ha sempre osteggiato qualsiasi tipo di riconoscimento giuridico delle coppie formate da persone dello stesso sesso, basta osservare i tanti tentavi falliti nel corso delle varie legislature per l’approvazione di una legge per il riconoscimento delle coppie tra persone dello stesso sesso.
“Sono rimasto molto triste di questo risultato, la Chiesa deve tener conto di questa realtà ma nel senso di rafforzare il suo impegno per l’evangelizzazione. Credo che non si può parlare solo di una sconfitta dei principi cristiani ma di una sconfitta dell’umanità”. Testo e musica del Cardinale Pietro Parolin sul “SI” alle nozze gay in Irlanda.
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Mentre l’Arcivescovo di Dublino Diarmuid Martin al margine dell’annuncio ufficiale della vittoria del fronte del “SI”: “Felice per la gioia di gay e lesbiche. Si tratta di una rivoluzione sociale. La Chiesa accetti la realtà. Ci dobbiamo fermare, guardare ai fatti e metterci in ascolto dei giovani. Non si può negare l’evidenza”.
Affermazione subito ripresa e “spiegata” dal Cardinale Parolin durante una cerimonia a Palazzo della Cancelleria: “Come ha detto l’arcivescovo di Dublino la Chiesa deve tenere conto di questa realtà ma deve farlo nel senso che deve rafforzare tutto il suo impegno e tutto il suo sforzo per evangelizzare anche la nostra cultura“. Leggendo fra le righe nessun appoggio alla comunità LGBT e al riconoscimento delle unioni fra persone dello stesso sesso. Anzi guerra totale contro di esse.
La “famiglia tradizionale” resta al centro delle battaglie del Vaticano e della religione cattolica: “La famiglia rimane al centro e dobbiamo fare di tutto per difendere, tutelare e promuovere la famiglia perché ogni futuro dell’umanità e della Chiesa anche di fronte a certi avvenimenti che sono successi in questi giorni rimane la famiglia. Colpirla sarebbe come togliere la base dell’edificio del futuro”.
Stranamente nessuna parola contro gli ultimi avvenimenti di violenza sessuale da parte di preti ai danni di bambini.
Le priorità della Santa Romana Chiesa Cattolica Apostolica e del Vaticano sono ben altre che scoprire, proteggere e condannare i preti che si sono resi colpevoli del vero crimine contro l’Umanità ovvero l’abuso sessuale nei confronti dei bambini.