Piazza San Giovanni, Roma, Italia, 20 giugno 2015. Va in scena il Family Day.
Massimo Gandolfini portavoce del comitato “Difendiamo i nostri figli” all’apertura della manifestazione “Family Day”: “Siamo un milione! Con questo evento chiediamo che si tuteli e si rispetti la famiglia fondata sul matrimonio e si ribadisca il ruolo centrale dei genitori. Rigettiamo con forza il tentativo di infiltrare nelle scuole progetti educativi che mirano alla destrutturazione dell’identità sessuale dei bambini. Sono teorie senza basi scientifiche”.
Anche il Coordinatore Nazionale del Nuovo Centrodestra Gaetano Quagliarello dice la sua attraverso Twitter: “Dopo il diluvio, una piazza San Giovanni meravigliosa e piena di sole! La forza della natura! #FamilyDay #stopgender #siamounmilione”.
Il Family Day è una manifestazione organizzata per la difesa della famiglia tradizionale, contro le unioni civili e le adozioni gay e la teoria Gender.
Naturalmente se la manifestazione è appoggiata dall’estrema destra, dal centrodestra, dai cattolici e dallo stesso clero, è osteggiata dalle associazioni LGBTQI, dal centrosinistra e dalla sinistra, infatti, ecco cosa ha dichiarato la Responsabile Area Tematica LGBTQI dell’Unione degli Studenti, Ilaria Iapdare: “Ci troviamo a dover fare i conti con l’ennesima iniziativa omofoba e di censura condotta ai danni dell’educazione laica all’identità di genere e alla sessualità. A detta del Comitato promotore della manifestazione, nelle scuole vi sarebbero progetti di educazione all’affettività e sessualità che, col pretesto del contrasto al bullismo e alla discriminazione, veicolerebbero, spesso all’oscuro di madri e padri, teorie frutto di uno sbaglio della mente umana. Dietro quest’affermazione falsa e tendenziosa si cela in realtà la volontà di mantenere il costrutto del genere saldamente ancorato alle sue basi meramente sessuali e biologiche, affinché continui a essere una gabbia che impone ruoli prefissati e genera violenza, isolamento, emarginazione e discriminazione” la nota si conclude con la rivendicazione a continuare a lottare per il riconoscimento dei diritti dei cittadini italiani LGBTQI e di aprire tutte le scuole di ogni ordine e grado a corsi per dare una giusta formazione sullo sviluppo dell’identità di genere.
Se Massimo Gandolfini portavoce del comitato “Difendiamo i nostri figli”, ha lanciato l’hastag #Familyday, il portavoce di Gay Center Fabrizio Marrazzo ha contrattaccato con l’hastag #FamilyGay dichiarando che “La manifestazione di oggi è un salto nella preistoria dei diritti civili. In più c’è da chiedersi se Alfano e Ncd sono al Governo o già in campagna elettorale per intercettare un voto d’opinione anti gay che comunque nel Paese è largamente minoritario e che lo vede alleato più di movimenti estremisti come Militia Christi – cosa che non si addice molto a un Ministro dell’Interno – che del Pd di Renzi. Le famiglie gay sono una realtà a prescindere da chi vuole cancellarle. Come sono una realtà i giovani che dalle scuole ai social network cercano risposte alla cultura della discriminazione e dell’omofobia. #FamilyGay è la nostra risposta”.
Il Segretario Generale della CEI (Conferenza Episcopale Italiana) Monsignor Nunzio Galantino ha (Più volte) dichiarato di condividere i contenuti della manifestazione del Family Day ma non le modalità ma dal Vaticano giunge la “benedizione” tramite un messaggio del Presidente del Pontificio Consiglio per la Famiglia, Monsignor Vincenzo Paglia: “I nostri figli hanno il diritto di essere sostenuti da una famiglia fondata seriamente sul matrimonio e auguro alla manifestazione un pieno successo, con la certezza che porterà un contributo prezioso alla vita della Chiesa e di tutte le persone che hanno a cuore il bene dell’intera umanità” e anche il Cardinal Carlo Caffara, Arcivescovo di Bologna ha voluto testimoniare il suo appoggio alla manifestazione del Family Day: “Non ho nessun dubbio nel dire che è una manifestazione positiva perché non possiamo tacere. Guai se il Signore ci rimproverasse con le parole del profeta: cani che non avete abbaiato”.
Mentre il Vicariato (La diocesi del Papa) nei giorni scorsi alla manifestazione del Family Day aveva fatto circolare una lettera agli insegnati di religione in cui si affermava che: “Il Vicariato di Roma non è tra i promotori ufficiali dell’iniziativa, ma la appoggia ed esorta a partecipare a questa mobilitazione, quantomeno per esprimere che i temi sensibili dell’educazione non possono essere imposti dall’alto”
Anche con tutti questi inviti il mondo cattolico si è presentato diviso, infatti, se le numerose famiglie dei Neocatecumenali hanno aderito alla manifestazione in Piazza San Giovanni in Laterano Comunione e Liberazione ha deciso di non presentarsi. Il Forum delle Famiglie non aderisce come associazione garantendo la presenza (A titolo personale) dei suoi dirigenti ma anche il mondo politico è sceso in piazza in ordine sparso.
Qualche giorno prima al Family Day circa cento onorevoli tra deputati e senatori hanno creato il “Comitato Parlamentare per la Famiglia” che spazia da Area Popolare, Forza Italia, Lega, Gruppo Misto e Per l’Italia promosso da Alessandro Pagano (Ap), Maurizio Gasparri, Maurizio Sacconi, Carlo Giovanardi, Roberto Formigoni, Paola Binetti, Eugenia Roccella.
E tutto per combattere la diffusione della teoria del gender nelle scuole e contro il disegno di Legge Cirinnà che potrebbe (Se dovesse essere approvato) equiparare il matrimonio costituzionale (Uomo e donna) ad altre forme di unioni, comprese quelle gay.
Una famiglia può essere con un Papà e un Mamma oppure con 2 Papà oppure con 2 Mamme oppure con il solo Papà oppure con la sola Mamma.
L’importante è che ci sia l’amore per crescere i figli.
Definireste un nucleo famigliare composto di padre, madre e figli una “vera” famiglia anche in mancanza di amore? Io no e voi?
Fonte: Google News; Ansa;
Pubblicato in precedenza su Verosimilmente Vero Blogpost