Donald Trump: 168 attacchi presidenziali contro la comunità LGBT+

Donald Trump: 168 attacchi presidenziali contro la comunità LGBT+

Donald Trump pensa di essere il ‘Presidente statunitense più gay-friendly nella storia americana’. E tutto a causa del video per la campagna presidenziale promossa dal più grande gruppo conservatore LGBT+, i Log Cabin Republicans.

Un video, quello prodotto dai conservatori LGBT+ che critica pesantemente il comportamento politico del candidato Democratico alla Casa Bianca, Joe Biden riguardo la questione LGBT+, affermando che: “Il Presidente Trump ha fatto di più per promuovere i diritti di gay e lesbiche in questi tre anni di presidenza rispetto a Joe Biden in oltre 40 anni di carriera a Washington”.

Leggi anche >>> British Swimming e il Pride In Water

I successi di The Donald contro l’omotransfobia? Diciamo che si contano sulla punta delle dita. Infatti, sono solo 2.

Il Primo è la nomina a Direttore ‘Ad Interim’ alla National Intelligence di Richard Grenell (Conservatore e dichiaratamente gay) che si è dimesso dalla carica solo dopo qualche mese e la presunta campagna internazionale per la depenalizzazione dell’omosessualità nel mondo. Campagna che ha visto solo un primo comunicato ufficiale dalla Casa Bianca per poi cadere nell’oblio.

Leggi anche >>> L’Amministrazione Trump nega cittadinanza a figlia di coppia gay

Mentre gli attacchi nei confronti della comunità LGBT+ a firma del Presidente Donald Trump sono stati (fino ad oggi) 168.

Non dimentichiamo poi le azioni di repressione come il divieto alle persone transgender di prestare servizio presso le forze armate, oltre a sostenere altre discriminazioni sul lavoro, nei servizi e nella sanità. Il Partito Repubblicano, inoltre, a giugno ha annunciato la decisione di lasciare invariata la sua piattaforma datata 2016, continuando così a sostenere l’esistenza di un solo matrimonio ovvero quello tra uomo e donna.

Mentre il 12 giugno di quest’anno, durante l’anniversario del massacro al locale gay Pulse, l’Amministrazione Trump ha cancellato le prestazioni sanitarie per i pazienti transgender. Fortunatamente provvedimento recentemente bloccato da un giudice. E come dimenticare il divieto a tutte le Ambasciate statunitensi di esporre la bandiera Rainbow durante il Pride Month? Tra l’altro un divieto ignorato dai vari ambasciatori con l’illuminazione degli edifici con i colori Rainbow.

Alla fine si tratta di propaganda per cercare di attirare i voti LGBT+ che in maggioranza andranno al Dem, Joe Biden come quello delle minoranze che secondo i sondaggi è in netto vantaggio nei confronti di Trump. Comunque non vendiamo la pelle dell’orso prima di averlo ucciso, infatti, le elezioni presidenziali statunitensi sono abbastanza particolari e come insegna il Concilio per l’elezione del nuovo Pontefice: chi entra Papa ne esce Cardinale.

Suggerisci una correzione

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

A note to our visitors

This website has updated its privacy policy in compliance with changes to European Union data protection law, for all members globally. We’ve also updated our Privacy Policy to give you more information about your rights and responsibilities with respect to your privacy and personal information. Please read this to review the updates about which cookies we use and what information we collect on our site. By continuing to use this site, you are agreeing to our updated privacy policy.