Cina. Il braccio destro di Mao era gay?

Una delle più importanti figure della Rivoluzione Popolare Cinese, Primo Ministro della Repubblica Popolare Cinese dal 1949 (Anno della fondazione) al 1976 (Anno della sua morte) e braccio destro di Mao potrebbe avrebbe vissuto una vita non sua.

Zhou Enlai l’artefice del riavvicinamento tra il Governo di Pechino e quello di Washington (Negoziato in segreto con Henry Kissinger), non solo era un politico e un rivoluzionario cinese di alto rango ma anche un uomo che univa il fascino carismatico con modi da gran signore e molto probabilmente nascondeva la propria omosessualità.

La tesi dell’omosessualità di Zhou Enlai è sostenuta in un libro in uscita a Hong Kong (Cina), scritto dalla giornalista cinese Tsoi Wing-mui, basato su documenti pubblici ma che sono stati rieletti dal punto di vista psicologico.

giornalista cinese Tsoi Wing-mui
La giornalista cinese Tsoi Wing-mui

La prova principe su cui si basa la teoria della giornalista cinese Tsoi Wing-mui? Una frase del diario tenuto da un giovane Zhou Enlai, quando aveva 20 anni (1918) e si trovava in Giappone per motivi di studio. Una frase con la parte finale cancellata con un pennarello:Per la prima volta nella mia vita sono stato toccato dalla parola “amore”. E il mio cuore innocente…”.

A questo punto la giornalista Tso Wing-mui si è posta la domanda di cosa volesse nascondere il giovane politico cinese dal suo diario. Forse l’amore nei confronti di un altro ragazzo? Forse.

Secondo la biografia (In uscita a breve a Hong Kong) Zhou Enlai era innamorato di un suo compagno di scuola dell’età di 17 anni, chiamato Li Fujing e conosciuto durante il periodo trascorso in Giappone mentre studiava presso il liceo di Tianjin.

Sempre nel suo diario, il giovane Zhou parla della mancanza della famiglia e dell’amico (Chiamato ‘fratello’): “Ho sentito una fitta terribile al cuore, la mia felicità è diventata polvere quando ho saputo che ci saremmo separati”.

Il destino li avrebbe fatti incontrare nuovamente in Gran Bretagna, infatti, dopo il liceo si ritrovarono entrambi a Londra con l’obiettivo di accedere in una delle tante università di prestigio.

Zhou_Enlai
Zhou_Enlai

Il suo giovane amico, Li Fujing riuscì a entrare in una Università britannica mentre il futuro Primo Ministro cinese, dovette rinunciarvi a causa delle finanze esigue per mantenersi agli studi, così optò per la Francia, dove aderì all’Internazionale Comunista (Finanziata dalla Rivoluzione dei Soviet) e secondo la biografia, la scelta parigina fu dettata dall’amore, un modo per non allontanarsi troppo dal suo amore.

Intervistata dalla BBC, la giornalista cinese Tsoi Wing-mui ha dichiarato che:Zhou Enlai era una figura tragica, celebre e adorato in Cina, sempre sotto i riflettori ma molti aspetti della sua vita sono difficili da spiegare”.

Omosessualità segreta che spiegherebbe (Secondo Tsoi Wing-mui) il distacco e la freddezza del rivoluzionario cinese Zhou Enlai nei confronti della consorte Deng Yinghchao, “tesi” respinta da quella ufficiale che incolpa il troppo impegno politico per il poco romanticismo di coppia.

Zhou chiese in sposa la sua futura moglie tramite una cartolina per poi incontrarsi nel 1925 (5 anni dopo) quando Deng Yinghchao giunse a Guangzhou, dove Zhou lavorava nel Sindacato e quando lei entrò nella sala, lui rimase fermo e impassibile, non si alzò neppure per andarle incontro e abbracciarla.

La seconda prova di un possibile matrimonio di copertura? Potrebbe essere ma ci sarebbe anche una terza prova che potrebbe confermare la tesi dell’omosessualità nascosta di Zhou ovvero la mancanza di figli.

La mancanza di figli all’interno della coppia Zhou-Deng non fu dovuta dalla “presunta” omosessualità di Zhou ma per motivi di salute e politici come riferito da Zhou Bingde (Figlia di un fratello di Zhou Enlai) a un altro biografo dello zio. Deng Yingchao rimase incinta per ben 2 volte, una nel 1925, appena sposati e lei avrebbe abortito per servire al meglio la Rivoluzione Culturale Cinese. Una decisione presa in totale autonomia che fece (Secondo questa versione) infuriare lo stesso Zhou che affermò:I figli non sono in conflitto con gli impegni rivoluzionari, servono a ereditarli e a proseguire il lavoro dei genitori”.

La seconda gravidanza con relativo aborto è datata 1926, questa volta, però entrano in campo le difficili condizioni in cui era costretta a vivere la giovane coppia, sempre in fuga tra Guangzhou, Hong-Kong e Shanghai per fuggire dai Nazionalisti cinesi.

Ricapitoliamo:

  • Stretta amicizia per un compagno di scuola;
  • Freddezza nel rapporto con la moglie;
  • Mancanza di figli;

Queste le 3 “prove” che dovrebbero indicare l’omosessualità dell’ex Primo Ministro Cinese (1949-1975) Zhou Enlai. Prove alquanto deboli, inconsistenti e al tempo stesso non avvallerebbero la tesi della giornalista cinese Tsoi Wing-mui sull’omosessualità nascosta di Zhou Enlai.

La stessa giornalista ammette che nei 3 anni trascorsi a fare ricerche presso gli archivi, non ha riscontrato nessun tipo di prova tangibile riguardante un rapporto fisico tra Zhou e Li, tanto meno una che rivelasse l’amore da parte di Li. Quindi l’unica prova a sostegno della presunta omosessualità di Zhou Enlai sarebbe quella frase monca del suo diario.

Prova molto debole.

Comunque la giornalista cinese Tsoi Wing-mui ritiene che l’omosessualità nascosta di Zhou potrebbe spiegare il motivo per cui non fece nulla per bloccare le politiche autoritarie di Mao (Politica che disapprovava). Nella sostanza Zhou non si oppose a Mao per paura di essere ricattato per il suo orientamento sessuale.

Alla fine ritengo che la giornalista cinese Tsoi Wing-mui, dopo 3 anni di ricerche abbia fatto un buco nell’acqua e pur rendendosi conto del suo fallimento abbia voluto lo stesso creare uno scandalo inesistente attorno alla presunta omosessualità di una delle maggiori figure politiche cinesi. Un modo come un altro per far parlare del suo libro e cercare, in questa maniera di vendere più copie.

Ricordo che essere omossessuali non è un crimine e quanto meno essere malati o contro natura, e che tutti dovrebbero avere il diritto a essere se stessi e poter amare liberamente ma questa morbosità nel cercare a ogni costo una presunta omosessualità relativa personaggi famosi (Viventi o deceduti) è simile a quella del periodo della caccia alle streghe.

Un consiglio alla giornalista cinese Tsoi Wing-mui: La prossima volta potrebbe occuparsi delle “cure illegali” con elettroshock per “guarire” i gay cinesi.

Fonte: Google News; Il Corriere della Sera.

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