Un gruppo ristretto di persone anti-LGBTQ+ ha tentato di bloccare il Pride Glasgow
Sabato scorso – 25 giugno – la città scozzese di Glasgow è stata addobbata con i colori ‘rainbow’ per festeggiare il Pride Glasgow dopo tre anni di fermo a causa della pandemia da covid.
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Purtroppo un gruppo ristretto di circa 12 persone si sono presentati a George Square con cartelli omofobi in cui si affermava che l’omosessualità è un ‘peccato’. In uno di questi si poteva leggere: “Pentitevi dunque e convertitevi, affinché i vostri peccati siano cancellati!”.
Una provocazione fatta per bloccare il Pride Glasgow ma i partecipanti, senza perdere la calma e senza accettare le loro provocazioni, hanno circondato il gruppetto di omofobi in maniera tale da isolarli. Una mossa che alla fine ha convinto gli omofobi a riporre i propri cartelli e andare via accompagnati dagli applausi e urla dei partecipanti al Pride.
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I molti presenti al Pride hanno manifestato contro diverse decisioni anti-LGBTQ+ prese da Londra come il rifiuto a vietare la terapia di conversione per i gay e per i trans. Quest’ultimi poi negli ultimi anni si sono visti smantellare ogni più piccolo diritto civile dal Governo di Londra, mentre il Governo scozzese sta pensando di approvare una Legge per istituire il divieto all’utilizzo delle terapie di conversione per i trans.
Alla fine se da una parte Londra continua nella sua politica anti-LGBTQ+, la Scozia cerca di attuare una politica inclusiva a favore delle persone LGBTQ+.
Foto di copertina: prideglasgow.com
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