Vive per 62 anni da sconosciuto.

Nascere e vivere come uno sconosciuto per 62 anni. Potrebbe sembrare un caso alla “Il fu Mattia Pascal” (Romanzo di Luigi Pirandello del 1904) ma è accaduto realmente a Genova.
Nessun censimento, nessun posto di lavoro regolare, nessuna documento che attesti la sua esistenza, eppure Pietro ha vissuto per 62 anni in un limbo burocratico.
Mai stato fermato o identificato dalle forze dell’ordine, mai una multa, nessun codice fiscale, nessuna scheda elettorale, nessun documento, neppure un conto in banca, un telefono intestato, nessun profilo Facebook o Twitter, nessun medico di base, case in affitto rigorosamente in nero come il lavoro e sempre pagamenti effettuati sempre in contanti. 

Pietro ha vissuto così per 62 anni, riuscendo a fuggire all’occhio vigile delGrande Fratello” elettronico sino al giorno in cui si è recato all’ufficio Anagrafe del Comune di Genova per richiedere un certificato di residenza per essere curato in ospedale.
Ma gli impiegati dell’ufficio Anagrafe non hanno trovato nessun documento che certificasse l’esistenza di Pietro: “Stentavamo a credere che dell’esistenza di questo uomo non ci fosse traccia. Allora ci siamo messi a indagare e siamo riusciti a risalire alla sua identità” questo quanto detto da Vilma Viarengo, responsabile dell’Anagrafe del Comune di Genova.

Senza identità
Senza identità
Nessuno Comune in Italia sapeva della sua esistenza, e tutto perché il certificato di nascita è stato dimenticato in un cassetto dell’ospedale di Reggio Emilia nel 1953 sino a oggi.
 
Non sentendosi bene, Pietro decide di recarsi in ospedale per un controllo dove gli prescrivono una serie di esami clinici ma per essere sottoposto deve esibire un documento di residenza. Alla fine si reca negli uffici del Comune di Genova per richiedere la carta d’identità ma proprio lì scopre di non essere registrato in nessun comune e neppure all’Indice Nazionale delle Anagrafi. 
L’unico particolare certo di Pietro è di essere nato a Reggio Emilia.
Questa la sua storia personale. Pietro nasce da una giovane donna a Reggio Emilia, il padre non lo riconosce. Una situazione famigliare molto particolare. 
La madre dichiarò di vivere a Reggio Emilia ma agli uffici comunali reggini la donna risulta sconosciuta e di Pietro si perdono le tracce, anche perché vivrà in vari collegi, senza che nessuno si preoccupassi di metterlo in regola con un documento d’identità.

Invisibile
Invisibile
In Liguria giunge poco prima del compimento della maggiore età, incominciando a lavorare in nero e pagando sempre in contanti, sino al giorno del suo ingresso in ospedale.
A questo punto dopo aver approfondito la questione, accertato che la persona indicata sul certificato di nascita è lui, l’ufficio Anagrafe del Comune di Genova, gli ha consegnato con un “ritardo” di 62 anni la carta d’identità: “Quando l’ha avuta tra le mani gli sono brillati gli occhi”.
Fonte: Google News; Rai News; Verosimilmente Vero.

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