Un’Italia che reagisce. Omofobia a Cesena
5 febbraio 2017 – Manifesti funebri sono stati affissi a Cesena. Riportavano questo testo: “Matteo e Marco unitamente ai parenti e alla cittadinanza tutta annunciano la fine della civiltà, delle nostre tradizioni, della famiglia naturale, unico cardine della nostra società e dei diritti dei bambini a crescere con una mamma ed un papà, avvenuta domenica 5 febbraio 2017. Matrimonio gay Funerale d’Italia. L’Italia ha bisogno di figli, non di omosessuali. Forza Nuova”.
E non contenti: “I funerali della nostra civiltà avranno luogo con un corteo funebre, oggi domenica 5 febbraio 2017, con arrivo alle 11.30 presso il Palazzo Comunale di Cesena”.
Una manifestazione omofoba organizzata dall’associazione di estrema destra Forza Nuova – 18 i partecipanti – contro l’unione civile di Matteo e Marco. Una manifestazione omofoba che ha scimmiottato il rito funebre cattolico con tanto di bara, corteo di parenti e finto rappresentante della Chiesa Cattolica Romana (uno era vestito da frate).
Il Presidente Nazionale di Arcigay, Flavio Romani, in un lungo post su Facebook si è posto qualche domanda: “[…] Ma c’è un prefetto a Cesena? Era una manifestazione autorizzata? Se sì, da chi? Se non era autorizzata, li vogliamo tipo almeno multare questi, o facciamo finta di niente? E il vescovo? Non ha da dire nulla sul tizio che si finge un rappresentante della chiesa cattolica che sta officiando un rito cattolico? […]”.
Domande lecite. Sicuramente le autorità si saranno attivate per punire (nel caso) gli organizzatori della manifestazione omofoba? No, nessuno ha mosso un dito a condannare questa manifestazione di odio e omofobia. Invece, solo pochi giorni prima, per un bacio lesbo apparso in prima serata su Rai1 in una puntata della fiction “I Bastardi di Pizzofalcone” (prodotta da Rai Fiction) si è indignato ed è sceso in campo l’On. Maurizio Lupi che non ha perso tempo per protestare presso la Vigilanza Rai per quella scandalosa ‘propaganda omosessuale’. Protesta partita grazie alla segnalazione fatta al quotidiano cattolico Avvenire da una madre preoccupata per la figlia sconvolta dopo la visione di quel gesto d’amore tra 2 donne.
Cosa ci insegna questa storia? In Italia un bacio – simbolo dell’amore tra 2 persone, anche se dello stesso sesso – è più pericoloso di una manifestazione omofoba contro la celebrazione di una unione civile.
La guerra contro l’omofobia è ancora lunga.
11 febbraio 2017 – Cesena in 800 contro l’omofobia.
I 18 partecipanti alla manifestazione anti-LGBT (la farsa del funerale contro le unioni civili) organizzata a Cesena dall’organizzazione di estrema destra Forza Nuova sono stati denunciati con l’accusa di aver violato l’Articolo 18 del Testo Unico delle Leggi di Pubblica Sicurezza.
L’Articolo 18 prevede l’obbligo di segnalare almeno 3 giorni prima dello svolgimento di qualsiasi manifestazione pubblica. Questo quanto pubblicato dal Corriere di Romagna (Edizione di Cesena).
1500 euro di multa per l’organizzatore della manifestazione anti-LGBT e multe più leggere per gli altri partecipanti. Le autorità hanno già identificato la maggior parte dei partecipanti alla manifestazione di Forza Nuova.
18 contro 800.
La società civile di Cesena non è rimasta a guardare e neppure si è girata dall’altra parte. L’11 febbraio la società civile è scesa in piazza contro l’omofobia. 800 i partecipanti alla contro manifestazione di Forza Nuova. Una manifestazione ha cui hanno aderito semplici cittadini, forze politiche e sociali come il Partito Democratico, il Partito di Rifondazione Comunista, i Socialisti, Sinistra Italiana, Possibile, il Movimento Cinque Stelle e la lista civica Cesena Siamo Noi.
Una risposta concreta, forte e decisa da parte della società civile che non si arrende davanti all’odio dei gruppi di estrema destra. Gruppi e associazioni che non vanno sottovalutati.
In tutta questa vicenda, il silenzio della Chiesa è stato assordante.