L’Europa poco alla volta ha detto sì alle union civili e ai matrimoni fra persone dello stesso sesso. Il caso più clamoroso è stato il referendum irlandese dove i cittadini hanno dichiarato, di essere favorevoli al matrimonio gay e in Italia?
La Conferenza Episcopale Italiana (CEI) attraverso il suo Segretario, Monsignor Nunzio Galatino ha dichiarato all’ANSA: “Rispetto alle urgenze che si impongono, è paradossale questa attenzione. Peccato non poterne riscontrare altrettanta in effettive misure di sostegno alla famiglia, nonostante questa sia la cellula fondamentale del nostro tessuto sociale, l’unica che assicura una serie di funzioni preziose e insostituibili” e continuando con la dichiarazione “Nessuno è qui a mettere in discussione i diritti individuali, che sono sacrosanti. La nostra contrarietà riguarda la confusione che il disegno di legge introduce, evitando opportunamente l’utilizzo del termine ‘matrimonio’, ma di fatto attribuendo alle unioni omosessuali diritti e doveri uguali a quelli previsti per la famiglia fondata sul matrimonio. Al di là delle questioni terminologiche, se si guarda alla sostanza si deve considerare che siamo di fronte all’attribuzione di un eguale regime a realtà che sono di fatto diverse, come è sempre stato riconosciuto sia a livello giuridico che di senso comune. Principio di giustizia sarebbe, piuttosto, dare a ciascuno il suo. Restiamo convinti che una cosa sia la famiglia fondata su due persone di sesso diverso, come prevede l’articolo 29 della Costituzione, e tutt’altra siano le unioni tra persone dello stesso sesso. È troppo chiedere che tale diversità venga rispettata dal Legislatore come dal Governo?”.

Un chiaro NO alle eventuali adozioni di bambini o alla pratica degli uteri in affitto da parte delle coppie omosessuali.
Durante l’assemblea del Partito Democratico all’Expo a Milano il Premier Matteo Renzi ha dichiarato che “Ci prendiamo è di chiudere entro l’anno la legge sulle unioni di fatto. Vorrei che dopo il Senato, il passaggio della legge sulle unioni civili alla Camera, sia per una volta confermativo e non ci sia bisogno di fare navetta”.
E dopo la annuncio il sottosegretario alle Riforme Ivan Scalfarotto ha interrotto lo sciopero della fame che andava avanti da 20 giorni dando anche un affondo sul matrimonio omosessuale: “Siamo in una posizione imbarazzante. Siamo insieme a Bielorussia e Moldova. Chi si oppone a questa legge, come Carlo Giovanardi, Maurizio Gasparri ed Eugenia Roccella, lo fa come una battaglia di vita o di morte. Lo sia anche per tutti noi qui presenti. È un’emergenza, una violazione dei diritti umani. Serve un patto davanti al Paese, perché è una situazione che non fa onore”.
A questo punto vedremo se entro la fine di quest’anno l’Italia potrà entrare di diritto nella classifica delle Nazioni che hanno riconosciuto il diritto alle unioni civili fra persone dello stesso sesso oppure se ci sarà l’ennesimo rinvio da parte del Premier Matteo Renzi e del suo Governo.
Fonte: Google News; Repubblica; Verosimilmente Vero.
rispetto alle urgenze del nostro paese: povertà, disoccupazione, anziani, immigrazione, i ‘signori’ della cei, dando dimostrazione della ‘carità pelosa’, che li caratterizza, trovano il tempo di occuparsi di unioni civili……….
evidentemente hanno priorità diverse da quelle della gente comune…..
Per la CEI quelli della povertà, disoccupazione, anzini e immigrazione sono problemi dell’Italia e non del Vaticano.