Torino. Scacciati da casa dai vicini omofobi

Il Parlamento italiano e più precisamente la Camera dei Deputati si appresterà nei prossimi giorni a votare e approvare il ddl Cirinnà relativo al riconoscimento delle unioni di fatto tra persone dello stesso sesso, trasferendo l’Italia nella classifica delle Nazioni “Gay-Friendly” purtroppo però non lo possiamo dire per i cittadini italiani.

L’ultimo caso di omofobia è accaduto a Torino, dove una coppia di fidanzati è stata costretta a lasciare l’appartamento a causa di attacchi omofobi durati anni da parte dei vicini di casa.  Vicende finite in tribunale con un loro vicino di casa di 63 anni sotto processo con l’accusa di stalking e la figlia accusata di aggressione. Una vicenda talmente assurda da essere normale.

Le 2 vittime sono state bersagliate non solo dall’uomo sotto processo ma dall’intero condominio, infatti,Nessuno ci ha appoggiato. Due vicini si sono chiamati fuori, ma non possiamo certo parlare di sostegno”.Love

I problemi sono incominciati prima del loro trasferimento, durante i lavori di ristrutturazione dell’appartamento posto al 5° piano del palazzo torinese:Avevo comprato l’appartamento al quinto piano, ma ancora non ci abitavamo: stavamo ristrutturando, e già allora sentivamo una curiosità morbosa attorno a noi. E già protestavano, ci creavano problemi, lamentavano dai lavori danni inesistenti”.

Non ci troviamo davanti a semplici beghe condominiali ma a veri e propri attacchi omofobi come si vede dai racconti di una delle vittime, il proprietario dell’appartamento:La moglie dell’imputato ci gridava da balcone: ‘Sembrate due donnine innamorate’. Una vicina ci ha accusato per le piante sul terrazzo: diceva che creavano umidità e facevano arrugginire le ringhiere. È andata dai carabinieri a denunciarlo”.

Dagli insulti si è passati agli atti vandalici che li ha costretti a prendere misure drastiche come la sistemazione di inferriate alla porta e una videocamera:Mi hanno tagliato le gomme della macchina una quindicina di volte. Le scritte in ascensore e le svastiche ricomparivano ogni volta che venivano rimosse. E gli altri vicini dicevano che era colpa nostra, che dovevamo andarcene”.

Poi è accaduto l’episodio più grave, una vera e propria spedizione punitiva nei loro confronti:Un gruppo di ragazzini ci ha accerchiato. Tra loro conoscevamo solo la figlia del vicino. I riferimenti alla nostra sessualità erano chiari, ho provato a chiamare le forze dell’ordine, ma hanno buttato a terra il cellulare e lo hanno distrutto. Poi mi hanno picchiato. Ho ancora le cicatrici”. Quello che fa rabbrividire è anche l’orario in cui è avvenuta l’aggressione. Le 5 del pomeriggio. 

Alla fine hanno vinto gli omofobi:Ho pagato la casa 150 mila euro da ristrutturare, l’ho venduta ristrutturata a 120 mila euroed è stata anche la fine di una relazione sentimentaleOrmai parlavamo solo di vandalismi, minacce, avvocati, azioni legali. Questo non fa bene a una coppia”.

L’ultima amara considerazione di una vicenda assurda:Non è stato facile accettare la mia omosessualità. L’ho fatto a 25 anni, e anche oggi non tutti quelli che mi conoscono lo sanno. E questa storia mi ha fatto fare passi indietro. È stata traumatizzante. Non so se riuscirò ancora a vivere i miei sentimenti alla luce del sole. Anche perché gli episodi di omofobia continuano, spesso i protagonisti sono ragazzi molto giovani. Mi spiace dirlo ma non credo che tutto questo cambierà in fretta”.

Lo Stato dovrebbe educare le nuove generazioni alla tolleranza e al rispetto, perché alla fine le solo leggi non bastano.

Fonte: La Stampa

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