Tom Daley e l’omofobia nel Commonwealth britannico

Tom Daley e l’omofobia nel Commonwealth britannico
Tom Daley e l’omofobia nel Commonwealth britannico
Foto Gay Times

Il tuffatore britannico presenta il suo documentario sull’omofobia nei Paesi del Commonwealth britannico

Tom Daley – oro a Tokyo 2021 – nonostante l’anno sabbatico dal trampolino non ha smesso la sua battaglia in favore dei diritti civili LGBTQ+.

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Durante la cerimonia di apertura dei tradizionali Giochi del Commonwealth 2022, Tom Daley e altri quattro portabandiera hanno sventolato con orgoglio la bandiera del ‘Progress Pride’ tra gli applausi del pubblico – e quello collegato da casa – all’Alexander Stadium di Birmingham.

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‹‹Non è stata la cosa più facile superare il limite perché inizialmente erano piuttosto restii all’idea che prendesse un ruolo così importante nella cerimonia›› ha ricordato Tom Daley alla rivista inglese Gay Times che gli ha dedicato la copertina e un interessante articolo.

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Nell’articolo in questione, Tom Daley parla della sua collaborazione con la BBC per la realizzazione del documentario ‘Tom Daley: Illegal To Be Me’ in cui affronta l’omofobia nei paesi che fanno parte del Commonwealth britannico. Delle 54 nazioni facenti parte del Commonwealth britannico, ben 35 di esse penalizzano ancora l’omosessualità – nel Brunei e nel nord della Nigeria è in vigore la pena di morte – retaggio dell’epoca coloniale britannica. Non dimentichiamo che il Regno Unito ha depenalizzato l’omosessualità nel XX Secolo: nel 1967 in Inghilterra e Galles, nel 1981 in Scozia e nel 1982 nell’Irlanda del Nord.

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