Ancora una storia di maltrattamenti di animali, finita con una strage! E di pochi giorni la drammatica notizia dell’ennesimo gesto di follia da parte dell’uomo nei confronti degli animali, in questo caso di cani.
In un paesino della provincia di Oristano, più precisamente a Nurachi, un allevatore si è ‘liberato’ del suo branco di cani di proprietà (circa 16 animali, adulti e cuccioli) a causa delle continue lamentele ricevute dai compaesani per via delle condizioni disumane in cui li teneva e anche per le scorribande dei cani per le vie pubbliche del paese, avvelenandoli senza pensarci due volte e lasciando i cadaveri a decomporsi nel proprio cortile.
Le forze dell’ordine sono intervenute nella notte dopo aver ricevuto delle segnalazioni di alcune persone del luogo che passando davanti alla proprietà dell’allevatore avevano notato gli animali agonizzanti e sofferenti all’interno del cortile.
Le autorità hanno sequestrato il flacone, semi vuoto del veleno utilizzato per sterminare i cani.
L’allevatore ha confessato il suo gesto e per questa ragione è stato denunciato a piede libero per uccisione di animali.
La Legge n. 189/2004 art. 544 bis (Uccisione di animali, anche per avvelenamento) punisce chi per crudeltà o senza necessità causa la morte di un animale con una pena di reclusione da tre mesi a diciotto mesi.
Speriamo solamente che la giustizia italiana faccia il suo dovere, applicando la legge e punendo il colpevole, anche se la pena per questo tipo di reato è ancora leggera!