Germania. 1962. La lotta di potere tra Himmler e Goebbles, all’ombra di malato e anziano Adolf Hitler è appena agli inizi.
La scomparsa del Führer potrebbe portare un nuovo conflitto mondiale tra le 2 super potenze, l’Impero giapponese e il Reich tedesco.
Una guerra combattuta per il dominio assoluto degli ex Stati Uniti d’America tra i vincitori del Secondo Conflitto Mondiale. (Continua dopo la foto)
Dopo la conclusione della guerra mondiale, gli Stati Uniti d’America furono divisi in 3 parti:
I territori statunitensi dell’Est (Zona Pacifico) sotto il controllo del Giappone;
I territori statunitensi centrali come zona neutrale;
I territori statunitensi dell’Ovest (Zona Atlantica) sotto il controllo della Germania Nazista.
Un’era in cui i malati terminali e i disabili vengono “eliminati” per non pesare sui conti dello Stato, dove gli ebrei non esistono più, dove avere un colore differente di pelle, una fede non conforme alle nuove “regole” del regime può portare alla morte.
Anche se i territori, un tempo conosciuti come gli Stati Uniti d’America sono sotto il controllo dei giapponesi e nazisti, la resistenza è attiva e ben organizzata su tutto il territorio e in particolare “The Man in The High Castle” che crea film di propaganda per rivelare al mondo la verità ovvero la vittoria degli Stati Uniti d’America nel Secondo Conflitto Mondiale.
Questa la trama della nuova serie tv prodotta da Amazon, intitolata “The Man in The High Castle”, serie tratta dal libro “La svastica sul sole” di Philip K. Dick (In Italia edito da Fanucci) del genere letterario denominato “Ucronia” (Si tratta di un genere di narrativa fantastica dove la storia mondiale ha seguito un corso alternativo rispetto alla realtà) presentata in anteprima al Roma Fiction Fest.
La Norvegia decide di svoltare in direzione di uno stile di vita sostenibile ed ecologista e per questa ragione, rinuncia all’estrazione del petrolio e del gas ai suoi ricchi giacimenti. Una scelta coraggiosa per l’ambiente e per il bene comune ma una scelta vista come un pericolo dalle altre Nazioni affamate di idrocarburi.
Che fare? Semplicemente chiedere alla Federazione Russa di “invadere” la Norvegia.
Un’invasione “guanto di velluto” dove la Russia, oltre che a sequestrare le basi petrolifere norvegesi, diventa “tutore” della politica e dell’economia della Norvegia, senza però modificare la vita dei civili.
La serie “Occupied” si domanda sino a che punto gli esseri umani sarebbero disposti a fare nel caso della perdita della loro libertà ma non del normale stile di vita quotidiano.
Il lavoro mobilita l’uomo. Un professore insegna ai suoi alunni il termine in francese della parola “lavoro” ovvero “travail” deriva dal latino “tripaliare” che significa “Tormentare, torturare” ma in quel periodo il lavoro dà valore alle vite delle persone, perché se lavori sei “Attivo”, sei una persona degna, forte, utile alla società che ti premia facendoti vivere in centro, tutto il contrario degli “Inattivi”.
Le persone “Inattive”, senza un lavoro, deboli, inutili per la società devono essere nascoste dietro un muro di cemento armato, lontano dalla vista degli “Attivi”.
Oramai la disoccupazione in Francia ha sfiorato l’80%, e la presenza di un lavoro o l’assenza determina il tuo status nella nuova era. Alla fine o vai al Sud, dove si trova ancora lavoro oppure rimani a vivere dietro quel muro, sognando di far parte delle persone “Attive”.
Vivere per il Dio Lavoro con il terrore di perdere il proprio posto di lavoro e con esso lo status di cittadino “Attivo” per trasformarsi in persone “Inattive”.
Questa la trama della serie televisiva di produzione francese intitolata “Trepalium”.
Ci auguriamo che le serie “The Man in The High Castle”, “Occupied” e “Trepalium” siano presto trasmesse anche nel nostro Paese.
Fonte: Google News; TvZap; Verosimilmente Vero Blog.