Nicole. 37 anni. Italiana di origine sudamericana. Una donna. Una storia. Una vita. Una morte. L’ipocrisia. L’ipocrisia della nostra società che non si ferma neppure davanti al dolore delle persone che l’hanno amata e capita.
Nicole era una donna nata nel corpo sbagliato che una malattia ha portato via qualche giorno fa ad Avenza, Carrara e che per volere della sua famiglia è stata composta nella camera ardente con un’identità che non riconosceva. Un’identità non sua. Un’identità in cui non si era mai riconosciuta. Come il nome che compariva nella bara. Un nome maschile che non le apparteneva.
La famiglia sapeva benissimo chi fosse in realtà Nicole e chi si sentiva realmente ma pur di farla apparire ‘normale’ agli occhi della società, non hanno esitato a calpestare la sua dignità e identità ‘costringendola’ a indossare giacca e cravatta.
Nella sua vita ha dovuto combattere contro i pregiudizi della gente, anche durante la sua degenza in ospedale si è scontrata con visioni miopi e retrogradi che non accettavano il fatto che fosse una donna.
Pregiudizi che in Italia sono ancora vivi nella società, talmente radicati che risulta difficile estirparli.
Nicole davanti alla Stato Italiano risultava ancora ‘uomo’ e solo perché non aveva deciso di fare il passo definitivo ovvero del percorso chirurgico per il cambiamento dell’identità sessuale, una pratica costosa e dolorosa per la totale demolizione e ricostruzione dei caratteri sessuali ma l’unico metodo per essere riconosciuti dallo Stato Italiano. Metodo stabilito dalla Legge 164 del 1982 con modifiche del 2011!
In altre Nazioni non è obbligatorio sottoporsi al cambio chirurgico della propria identità sessuale per essere riconosciuti, solo da noi è ‘permessa’ questa pratica inutile.
Storie come quella di Nicole ne accadono spesso nel nostro Paese, purtroppo è raro che vengano riportate dagli organi di stampa e quando lo sono, vengono relegate nelle ultime pagine per paura di turbare le coscienze dei lettori, in fin dei conti meglio è meglio mettere in evidenza le notizie di gossip dei cosiddetti Vip che non danno da pensare!
In Italia mancano leggi ad hoc per il diritto ad essere se stessi, senza doversi nascondere e subire soprusi e atti di transfobia da parte della gente e in particolar modo dai propri familiari, incapaci di comprendere appieno il lato umano e il percorso interiore doloroso e difficile che si intraprende in questi casi.
Oltre la mancanza di leggi adeguate, esiste una corrente di pensiero che soffia sul fuoco alimentando la transfobia con ipotetiche teorie complottistiche come quella della ‘Teoria del Gender’!
La ‘Teoria del Gender’ (secondo i complottisti) prevede una cancellazione dei due generi sessuali maschio e femmina per sostituirli con generi ‘neutri’ scardinando l’istituzione della famiglia ‘tradizionale’, in fin dei conti, secondo la Bibbia: “La donna non si metterà un indumento da uomo né l’uomo indosserà una veste da donna; perché chiunque fa tali cose è in abominio al Signore tuo Dio“. Se è scritto nella Bibbia deve essere la ‘Verità assoluta’ e di conseguenza bisogna farla rispettare o mi sbagliando?
Secondo Dale O’Laeary giornalista e conferenziere statunitense che da diversi anni segue gli sviluppi della ‘Teoria del Gender’: “Intanto dobbiamo parlare di diverse teorie del gender, non ce n’è una sola, e questo può confondere: ci sono teorie post-marxiste, o che vengono dal femminismo radicale, che sostengono che le differenze tra uomo e donna dipendono dai canoni della società e devono essere smantellate, mentre la comunità transgender sostiene che il genere è semplicemente quello in cui una persona si identifica.” E di seguito “Di fronte a persone che provano impulsi di tipo omosessuale o che sono entrati in una dimensione transgender, molti pensano che si tratta di “persone nate così”. La prima cosa da tenere presente è che non c’è una base biologica o genetica per tutto ciò. Nella maggior parte dei casi si tratta di problemi che hanno origine in traumi dell’infanzia. E di fronte a queste ferite è importante offrire accoglienza e aiuto, anche ai genitori. Dobbiamo avere un cuore che sana – quanti pregano per le persone che soffrono per questi problemi? –, mostrando misericordia, insieme a una prospettiva di guarigione e di speranza.”.
Alla fine i veri ideatori di questa ‘teoria’ risultano essere i soliti noti come il Comunismo e il Femminismo e come sempre si diventa omossessuali o transgender non per nascita ma per i soliti traumi infantili e la ‘cura’ più efficace è la preghiera!
Non esistono complotti internazionali marxisti-femministi che vogliono sovvertire il concetto di famiglia ‘tradizionale’.
Non tutti hanno subito traumi nell’infanzia. La maggior parte nasce così! Forse bisognerebbe combattere l’ignoranza che genera paura nei confronti di chi (secondo alcuni) risulta ‘diverso’ e forse alla fine il vero diverso è la persona che punta il dito contro!
Nicole era nata donna e come tale voleva vivere la sua vita! Lei e tante come lei e come tante donne nate uomini. Tutti loro vogliono vivere la loro vita nella più totale normalità. E morire come hanno vissuto, cosa che è stata impedito a Nicole e ad altre persone nella sua stessa condizione. Condizione di cittadini di serie C!
Non penso sia impossibile far approvare una legge contro queste discriminazioni… dimenticavo… siamo in Italia!
Fonte: Il Fatto Quotidiano; Avvenire.