Magnum sotto accusa per una pubblicità gelato e carcere gay

Magnum sotto accusa per una pubblicità gelato e carcere gay

Magnum è finito sotto accusa per una pubblicità che paragona il ‘piacere proibito’ del gelato con il carcere per le persone gay.

Lo spot è andato in onda sulla piattaforma Spotify.

Una voce maschile fuori campo racconta che non può abbracciare il suo compagno per il terrore di essere arrestato e incarcerato.

“Un abbraccio per il mio ragazzo. Questo è il mio piacere proibito. Perché nel mio Paese, solo un semplice abbraccio con l’uomo che amo potrebbe portarmi in prigione per più di 10 anni”.

Spot Magnum

Magnum sotto accusa per una pubblicità

L’accostamento del ‘piacere proibito’ del gelato con la drammatica situazione dei cittadini LGBT in molte Nazioni ha suscitato molta rabbia e confusione tra gli ascoltatori.

In molti Paesi, come ricordato da PinkNews l’omosessualità è un reato punito dal Codice Penale con pene carcerari che possono variare da un minimo di 3 anni a un massimo di 10 anni. Nei casi più terribili è prevista la pena di morte per lapidazione.

Il Brunei aveva pensato di applicare la pena di morte per i gay tramite la lapidazione. Una decisione che ha scatenato numerose proteste internazionali. La campagna di boicottaggio nei confronti delle proprietà estere del Sultano del Brunei hanno portato a una retromarcia sulla decisione. Una piccola vittoria per il movimento LGBT internazionale.

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