Londra Il branco omofobo si è dichiarato ‘non colpevole’

Londra Il branco omofobo si è dichiarato ‘non colpevole’

A Londra il branco omofobo si è dichiarato davanti alla Corte ‘non colpevole’ dell’aggressione ai danni di Melania Geymonat (28 anni) e Christine Hannigan (29 anni) il 30 maggio scorso.

L’aggressione all’interno del bus

L’aggressione alla coppia gay è accaduta all’interno di un bus notturno diretto a Camden (A Nord della capitale britannica). Le ragazze stavano tranquillamente rientrando a casa dopo una serata fuori, quando il branco (Composto di due 17enni, un 16enne e un 15enne) ha incominciato a infastidirle con insulti omofobi per poi passare alle minacce.

“Volevano che ci baciassimo perché potessero guardarci. Ho cercato di placare la situazione dicendo loro di lasciarci da sole perché Chris non si sentiva bene”

(Melania Geymonat).

A quel rifiuto, il branco si è scagliato conto di loro picchiandole ferocemente e rubando il telefono e la borsetta a una delle due vittime.

“Ricordo Chris in mezzo a loro, mentre la picchiavano. Sono intervenuta cercando di difenderla, così hanno iniziato a picchiare anche me. Sentivo il sangue dappertutto, lo vedevo sui miei vestiti e a terra”

(Melania Geymonat)

Londra Il branco omofobo si è dichiarato ‘non colpevole’

Il 21 agosto scorso gli accusati si sono presentati in tribunale accompagnati dai loro legali e dai loro genitori. Tutti loro si sono dichiarati innocenti dalle accuse a loro rivolte. Secondo quanto riporta PinkNews, il 15enne ha dichiarato di essere innocente riguardo all’accusa di avere utilizzato e rubato la carta di credito a Melania Geymonat. Mentre il 16enne ha negato di aver utilizzato il cellulare rubato ma si è dichiarato colpevole del furto della borsetta auna delle due vittime.

Alla fine dell’udienza preliminare i quattro ragazzi sono stati rilasciati su cauzione della polizia con l’ordine di non sentirsi tra di loro fino al processo.

La foto dell’aggressione pubblicata su Facebook dalle vittime ha fatto il giro del mondo, indignando molte persone e mettendo in luce l’insicurezza delle persone LGBT nei luoghi pubblici.

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