L’accusa. Il Golpe turco made in USA
Se Hillary Clinton ha scomodato Mosca per i suoi problemi con le mail, i sostenitori del “Sultano” turco Erdogan accusano gli Usa del fallito Golpe.
La prima pagina del quotidiano turco Yeni Safak (Vicino al “Sultano” Erdogan): “Quest’uomo ha diretto il golpe” con la foto del Generale statunitense John F. Campell.
Stando a quanto riporta il quotidiano turco Yeni Safak, la CIA avrebbe finanziato il fallito Golpe attraverso una banca con la sede in Nigeria.
Un’accusa diretta ma che ancora non trova nessuna conferma.
La Cnn Turk ha riportato la notizia dell’arresto di 42 giornalisti, considerati dal regime del “Sultano” Erdogan sostenitori della rete del predicatore religioso Fethullah Gulen (In esilio volontario negli Stati Uniti d’America), mente del fallito Golpe, secondo il regime di Ankara.
Nella lista dei 42 giornalisti arrestati, compare anche la veterana dei giornalisti Nazili Ilicak (72 anni) da molto tempo critica nei confronti del “Sultano” Erdogan.
Subito dopo il fallito Golpe, sono iniziate le epurazioni e con esse lo Stato di Emergenza. Licenziamenti, destituzioni, arresti nelle forze armate e nelle istituzioni civili. Queste le mosse del “Sultano” Erdogan.
Il Governo turco continua a chiedere l’estradizione dagli Stati Uniti d’America del predicatore religioso Gulen (Considerato la mente del Golpe), sia con le minacce sia con l’invio di Ministri a Washington e nel frattempo si dedica all’epurazioni nella magistratura e nelle forze armate con varie accuse che vanno dal non essere riusciti a prevenire, impedire o bloccare il Golpe nei confronti del “Sultano” Erdogan sul nascere.
Accuse pesanti e punite con pene durissime, anche con la pena di morte.
Forse questa volta dietro al fallito Golpe non c’è la CIA ma la lo stesso “Sultano” Erdogan. La soluzione migliore per consolidare il suo potere sulla Turchia.
Fonte: Huffington Post Italia