La Tunisia e il candidato presidenziale gay che ha spaccato la comunità LGBT. Il 15 settembre prossimo la Tunisia andrà al voto per scegliere il prossimo Presidente e tra i tanti candidati troviamo l’avvocato Mounir Baatour (48 anni) cofondatore dell’Associazione ‘Shams’ che si batte per la depenalizzazione dell’omosessualità oltre che gay dichiarato.
In Tunisia l’omosessualità è un reato (Articolo 230 del Codice Penale) punito con una pena fino a 3 anni di carcere.
La candidatura di Mounir Baatour è una novità assoluta non solo per la Tunisia ma per tutto il mondo arabo.
Una candidatura, come riportato dall’ANSA che ha spaccato il movimento LGBT tunisino. Il netto rifiuto a questa particolare candidatura è dovuto a una condanna a 3 mesi di carcere dello stesso avvocato. Una vicenda ancora con molti punti oscuri e sempre negata dal diretto interessato.
Le associazioni LGBT che si battono per i diritti civili hanno dichiarato (Tramite una petizione) che la sua candidatura alle Presidenziali sia una minaccia e anche un pericolo per l’intera comunità LGBT.
Nelle Democrazie non è una novità vedere candidati, politici, ministri, Presidenti o Primi Ministri dichiaratamente LGBT ma in Nazioni omofobe è sempre rischioso esporsi pubblicamente.