Tratto dal Huffington Post Italia:
di Lorenzo Russo
Sono un ragazzo gay di 15 anni, e come molti ragazzi come me, sono costretto a sopportare insulti che intaccano il mio essere me stesso ogni giorno. Il timore di camminare per mano con il proprio ragazzo ed essere giudicato o picchiato. Tanti ragazzi vengono picchiati solo perché gay, trans, lesbiche o bisex ogni settimana. Negli ultimi giorni le violenze a sfondo omo-bi-transfobico hanno causato la morte di una transessuale a Firenze, un altro in Sardegna e un ragazzo gay a Napoli.
Un barista gay, invece, è stato insultato e quasi picchiato all’interno del bar in cui lavora a Rovigo. Molti invece ancora vivono una doppia vita per paura del giudizio degli altri. Alcuni sono vittima di bullismo a scuola. La comunità lgbtqi in Italia è ancora discriminata, anche da campagne elettorali e politiche che alimentano l’odio.
L’Italia, secondo le ultime rilevazioni dell’organizzazione Ilga Europe, è il paese più omofobo in Europa occidentale. Altre statistiche aggiungo che qui da noi c’è una percentuale doppia di aggressioni omofobe rispetto alla media Europea. Dobbiamo fare qualcosa ed è da questo che nasce la mia petizione, per chiedere una legge che riconosca questo tipo di violenza, perché siamo stufi di vivere nel terrore, siamo stufi di essere picchiati e siamo stufi di essere insultati. In quasi tutti i paesi Europei esiste già, ma come sempre l’Italia è indietro. Le più di 10.000 firme raccolte in 2 settimane sono la conferma che avere questa legge è urgente!
Insieme alla petizione, io e alcuni miei amici abbiamo lanciato una web serie “La realtà che vorrei” su YouTube che racconta la vita di un ragazzo omosessuale molto simile a quello che ancora oggi molti ragazzi/e devono sopportare senza questa legge. Il trailer della web serie è a questo link https://youtu.be/fkF9ZI-jRD0
Dobbiamo essere sempre di più, per lanciare un messaggio sempre più forte e chiaro che non riusciamo più a vivere così. Le unioni civili sono solo un primo passo, ma la strada da fare è ancora troppa. Io da 15enne ho lanciato la petizione nella speranza di avere un futuro qui nel mio paese senza più paure e senza più dovermi nascondere per ciò che sono. La legge che chiedo è solo un altro passo necessario verso l’uguaglianza, e così, forse anche tra i giovani, non ci saranno più discriminazioni per l’orientamento sessuale e, se ci saranno, i ragazzi si potranno difendere, cosa che oggi possono fare solo in parte. Mentre invece chi discrimina non si sentirà più legittimato a farlo, come è giusto che sia.
C’è ancora molto da fare, anche a livello scolastico ed educativo, nelle scuole non viene trattato mai l’argomento omofobia e questo è grave, perché l’educazione a non discriminare non viene data. Aiutateci firmando la nostra petizione e combattiamo uniti!
Io ho firmato e voi?
Qui per firmare la petizione su Charge.org