I colori sono spesso indicati per rappresentare alcuni stati d’animo delle persone come il verde della gelosia, dell’andare in bianco, le arrabbiature di colore nero e il rosso. Il rosso fuoco per il sesso e quando si tratta di sesso bisogna fare molta attenzione. Le precauzioni non sono mai abbastanza e alle volte falliscono anche quelle.
Non parliamo solo delle gravidanze indesiderate ma anche dal rischio delle malattie sessuali trasmissibili come l’Hiv, l’Aids, la clamidia, le epatiti, il papillomavirus o l’herpes e ovviamente tutte le altre.
Uno dei principali strumenti di prevenzione è il preservativo. Una storia lunga millenni.
Nel 1500 a.C. abbiamo la prima raffigurazione del preservativo in antichi disegni egizi, utilizzato anche nel mondo greco-romano, ma solo nel tardo Impero Romano era utilizzato, oltre che per il valore preventivo anche per una questione erotica.
L’anatomista Gabriele Falloppio nel 1550 si realizzò da un budello animale una guaina anatomica con lo scopo di proteggersi dalla sifilide, malattia importata in Europa dal Nuovo Mondo e solo durante il regno di Carlo II d’Inghilterra (1665-1685) che grazie al medico francese Sig. Còndom il preservativo divenne un metodo anticoncezionale.
L’ideatore dei moderni preservativi è stato Julius Fromm (1883-1916) che durante il Primo Conflitto Mondiale incominciò a produrli e a venderli, guadagnando parecchi soldi.
A distanza di anni il preservativo si è evoluto ma nel Regno Unito un giovane gruppo di studenti della “Isaac Newton Academy di Ilford” nell’Essex potrebbe andare oltre con il loro prototipo del progetto “S.T.EYE” che ha vinto il primo premio del “Teen Tech Award” come migliore innovazione nel campo della salute.
“S.T.EYE” non è altro un profilattico capace di cambiare il colore in caso di malattie sessualmente trasmissibili.
Il preservativo in questione è dotato di uno strato superficiale di molecole che incontrandosi con determinati batteri reagisce modificando il proprio colore in base alla malattia: viola con un papillomavirus, verdi per la clamidia, gialle se incontrano l’herpes e via di seguito.
I colori saranno fluorescenti in maniera tale da essere visibili anche al buio.
Il progetto del “S.T.EYE” è ancora sulla carta ma sicuramente dopo il brevetto, qualche casa farmaceutica potrebbe iniziare a produrli e nel frattempo il gruppo dei giovani vincitori si godrà il premio di mille sterline e la possibilità di visitare Buckingham Palace.
Fonte: Google News; Intelligonews.
Pubblicato in precedenza su Verosimilmente Vero Blogpost