Il caso dell’Omofobo di Dio, il prete di Decimoputzu Don Massimiliano Pusceddu che durante una sua omelia (28 maggio 2016) si era scagliato contro la Legge Cirinnà sulle Unioni Civili gay, desiderando la morte dei gay, poiché contro Dio si è spostato sulla piattaforma Charge.org.
Qualche giorno addietro, era intervento anche l’Arcivescovo di Cagliari Mons. Miglio che attraverso il sito della Curia aveva censurato le parole del prete, consigliandogli un periodo di silenzio.
Senza dimenticare la denuncia presso i Carabinieri da parte dell’Associazione Gay Lex nei confronti di Don Massimiliano Pusceddu per le sue dichiarazioni omofobe.
Non tutti però hanno attaccato Don Massimiliano Pusceddu, infatti, in molti hanno difeso le idee del prete in linea (Secondo i suoi sostenitori) con gli “insegnamenti” delle sacre scritture.
Secondo quanto riporta il quotidiano L’Unione Sarda sulla piattaforma Charge.org sono comparse 2 petizioni una pro e una contro. Quella contro ha raccolto 44mila firme (In una sola settimana) contro le 1300 dei sostenitori del prete.
La petizione “Don Pusceddu si dimetta” (Lanciata da Aleksandra Matikj del “Comitato per gli Immigrati e contro ogni forma di discriminazione”): “Le parole pronunciate dal sacerdote sono inaccettabili“, ecco quanto ha dichiarato l’autrice della petizione. “Se non si sarà dimesso entro breve, probabilmente faremo un richiamo alle autorità giudiziarie”.
La petizione “Difendiamo chi annuncia la verità” (Petizione promossa dal gruppo “Il cammino dei tre sentieri”): “In questione don Pusceddu ha parlato dell’omosessualità e della legge sulle “unioni civili” in maniera non solo corretta, ma doverosa per un pastore che voglia difendere il proprio gregge. Il mondo Lgbt si è mosso e già sono state raccolte più di 30.000 firme contro un parroco che ha semplicemente fatto il suo dovere. Dobbiamo difenderlo, così come dobbiamo difendere tutti i sacerdoti che giustamente antepongono il giudizio di Dio a quello del mondo”.