La data della discussione parlamentare del Ddl Cirinnà, relativo al riconoscimento delle unioni civili gay e della Stepchild Adoption si avvicina mentre le polemiche tra i 2 schieramenti proseguono senza sosta.
Il 23 gennaio le associazioni LGBT e per i diritti civili scenderanno nelle piazze per manifestare il loro appoggio all’approvazione della legge mentre il 30 dello stesso mese, sarà il turno delle associazioni pro famiglia tradizionale con il classico Family Day.
Il Partito Democratico si presenterà in Parlamento lacerato dalla guerra intestina tra la corrente laica e la corrente cattolica e il nodo della discordia è l’approvazione della Stepchild Adoption che secondo i Dem Cattolici potrebbe portare alla disintegrazione dello status di famiglia tradizionale e incoraggiare la pratica dell’affitto dell’utero.
Se i Partiti di destra e di centro destra sono per il “No” al Ddl Cirinnà, Forza Italia, il Partito di Silvio Berlusconi ha cambiato la sua posizione passando dalla libertà di coscienza a un chiaro e deciso “No” in linea con la discesa in campo del Vaticano che darà la sua benedizione alla manifestazione del Family Day.
In Senato i numeri per l’approvazione del Ddl Cirinnà sono deboli, e a questo punto il Partito Democratico potrebbe chiedere (nuovamente) l’aiuto dei Senatori di Sinistra Ecologia e Libertà e del Movimento Cinque Stelle.
Gli attacchi al Ddl Cirinnà, e in particolar modo alla Stepchild Adoption non mancano e l’ultimo è stato lanciato da Mario Adinolfi (Direttore del giornale online ‘La Croce’ e uno degli organizzatori del ‘Family Day’), non nuovo a questo tipi di uscite.
Attraverso il suo profilo personale di Facebook ha dichiarato che: “Per due anni hanno negato, imbrogliato, mistificato e insultato chi diceva la verità. Oggi su Repubblica scoprono le carte. L’articolo 5 del ddl Cirinnà, quello sulla stepchild adoption, serve al senatore Lo Giudice per legittimare la sua pratica di utero in affitto svolta in America in cui il bimbo è costato più di centomila euro”.
Frase riferita a un articolo in cui si raccontava la storia personale Senatore Sergio Lo Giudice (PD), ex capogruppo Dem al Comune di Bologna ed ex Presidente dell’ArciGay, sposato a Oslo dal 2011 col compagno Michele Giarratano.
Sempre secondo il posto scritto da Mario Adinolfi: “Il cuore di questa legge è ormai senza alcun dubbio, la compravendita dei bambini e la trasformazione della maternità in un bene di consumo commerciabile, insieme alla negazione del diritto del bambino ad avere una mamma. Hanno gettato la maschera, alla fine. Contro questa pratica abominevole tutti a Roma il 30 gennaio, è nostra responsabilità difendere i diritti dei bambini e dare voce ai più deboli”.
Quindi secondo Mario Adinolfi la Stepchild Adoption è stata creata con lo scopo della commercializzazione dei bambini, ebbene, in Italia esiste dal 1983 (Legge 184/1983) ed è applicata alle coppie eterosessuali permettendo l’adozione del figlio del coniuge ma solo con il consenso del genitore biologico e se l’adozione corrisponde al bene del figlio. Lo stesso figlio deve dare il consenso all’adozione se è maggiore di 14 anni mentre tra i 12 e i 14 anni, può esprimere la sua opinione.
L’adozione del figlio del proprio coniuge non è automatica, infatti, il “Sì” del Tribunale per i Minorenni avviene dopo accurate indagini sull’idoneità affettiva, la capacità educativa, la situazione personale ed economica, la salute e l’ambiente familiare del soggetto che vuole adottare.
La Legge 184/1983 prevedeva l’adozione da parte del coniuge solo per le coppie sposate e solo nel 2007 è stata estesa anche alle coppie di conviventi eterosessuali e tra il 2014 e il 2015 è caduto il tabù dell’orientamento sessuale.
L’articolo 5 del Ddl Cirinnà prevede la facoltà di adozione del figlio biologico del partner, sempre con il consenso del genitore biologico e dopo le indagini del Tribunale per i Minorenni che deciderà caso per caso.
Quini nulla di nuovo sotto il sole ma le modifiche che si vorrebbero apportare all’articolo 5 del Ddl Cirinnà (Come l’affido rafforzato proposto dalla parte cattolica) hanno lo scopo di impedire alle coppie di fatto gay di adottare i figli del proprio partner che ovviamente sarà legale per le coppie eterosessuali.
E la pratica dell’utero in affitto? Si tratta di una pratica illegale sanzionata a livello penale e utilizzata in maggioranza da coppie eterosessuali. (Informazioni tratte da Il Familiarista.it, il portale tematico di Giuffrè Editore realizzato per gli avvocati e i magistrati specializzati in diritto di famiglia)
Il 23 gennaio tutti in piazza per difendere il diritto ad avere dei diritti e combattere chi nega questi diritti, nascondendosi dietro l’estremismo religioso.
L’Italia è una Nazione Laica e non lo Stato satellite del Vaticano e degli integralisti cattolici!
Fonte: Google News; Il Giornale; La Repubblica; Familiarista.it.