La Slovenia ha detto di No alla Legge che riconosceva il matrimonio tra persone dello stesso sesso. Il sogno della Slovenia prima Nazione slava e postcomunista a riconoscere il matrimonio gay si è infranto domenica 20 dicembre 2015.
Il Parlamento sloveno aveva in precedenza approvato una legge che legalizzava il matrimonio tra persone dello stesso sesso con la possibilità di adozione ma l’opposizione di centrodestra, decise di raccogliere le firme necessarie (40mila firme) per indire un referendum abrogativo della stessa legge. Referendum che si è svolto domenica scorsa con la bocciatura da parte dei cittadini sloveni della Legge per il riconoscimento del matrimonio tra persone dello stesso sesso.
Gli 1,7 milioni di elettori sloveni sono stati chiamati a dire SI o No al seguente quesito: “È lei favorevole a che entri in vigore la legge su modifiche e integrazioni alla legge relativa a matrimonio e famiglia, che il Parlamento ha approvato il 3 marzo 2015?”.
A sostegno del SI al referendum si è schierato l’attuale Governo di Centrosinistra del Primo Ministro Miro Cerar, invece, si sono schierati contro l’opposizione di Centrodestra, la Chiesa Cattolica slovena.
Il SI ha ottenuto il 36,5% dei voti, mentre il NO ha vinto con il 63,5% con un’affluenza alle urne del 93% degli aventi diritti. Una vittoria schiacciante. Una sconfitta per i diritti civili.
L’argomento principale del fronte del NO alla Legge sul riconoscimento del matrimonio tra persone dello stesso sesso è stato quello che i bambini hanno bisogno di una madre e di un padre, e che al tempo stesso i bambini allevati da coppi di genitori omosessuali hanno più possibilità di screscere in un ambiente non idoneo.
Come già scritto in questo articolo, la Chiesa Cattolica ha apertamente appoggiato il fronte del NO e lo stesso Pontefice dal Vaticano, qualche giorno fa ha pubblicamente invitato “Tutti gli sloveni a preservare la famiglia come unità di base della società” un chiaro invito a votare contro l’approvazione del riconoscimento del matrimonio tra persone dello stesso sesso e sulle adozioni alle coppie gay.
Se l’Irlanda ha detto SI al matrimonio tra persone dello stesso sesso tramite un referendum popolare, la Croazia e la Slovacchia hanno modificato la propria Costituzione per affermare he il matrimonio “Può essere soltanto l’unione di un uomo e di una donna”.
A livello europeo il Vice Presidente della Commissione Europea ha dichiarato la sua intenzione di vedere riconosciuto o legalizzato il matrimonio tra persone dello stesso sesso in tutti i 28 Paesi membri dell’Unione Europea, quindi Italia compresa.
Impresa non priva di ostacoli, “grazie” all’opposizione in molti Paesi dei Partiti di destra e quelli di estrema destra, e ovviamente delle varie religioni che continuano a bloccare ogni tipo di legge per il riconoscimento delle unioni gay.
In Italia la Legge che dovrebbe riconoscere le unioni civili gay è bloccata in Parlamento da parecchi mesi, e oramai gli annunci propagandistici del Premier Renzi hanno preso il sapore della beffa per tutti quei cittadini italiani LGBT e non che lottano da anni per ottenere il diritto a non essere più considerati dei cittadini di serie B.
Fonte: Google News; La Repubblica; Pink News.