Il 31 luglio 2014 si perdono i contatti con le 2 cooperanti italiane Vanessa Marzullo di Brembate (Bergamo, 21 anni) e Greta Ramelli di Besozzo (Varese, 20 anni) che lavorano per progetti umanitari in Siria, ad Aleppo. Immediatamente l’unità di crisi della Farnesina si mise subito alla loro ricerca, dichiarando che le 2 ragazze si trovavano in Siria (Zona di guerra da 3 anni) per “Seguire progetti umanitari nel settore sanitario e idrico”.
Immediatamente le voci dei media locali affermarano che dietro il loro sequestro c’era un commando armato che già in precedenza si era macchiato di diversi rapimenti (Attivisti e giornalisti) ed ecco quanto dichiarò all’Adnkronos la Presidentessa della Onlus “Rose di Damasco” (Dove lavoravano le 2 cooperatrici) Silvia Morini riguardo il rapimento di Greta e Vanessa: “Avevamo un appuntamento su Skype giovedì scorso, il 31 luglio ma Greta e Vanessa non erano in linea. Dalla loro partenza, il 22 luglio, ci eravamo sentite tre volte, mi avevano confermato che il progetto nel quale erano impegnate andava avanti, tanto che avevano intenzione di restare ad Aleppo e mi consultavano proprio per l’invio di altri fondi. Le due ragazze sono partite per la Siria il 22 luglio dopo che il 20 luglio avevamo fatto insieme una serata di raccolta fondi a Como. Il loro progetto, è finanziato anche dalle associazioni ‘Ipsia’ ed ‘Sos Siria’ di Varese, oltre che da ‘Rose di Damasco’ di Asso, in provincia di Como, e dalla comunità siriana araba in Italia. In particolare il loro progetto era finalizzato ad acquistare kit di pronto soccorso e pacchi alimentari, da distribuire al confine. Loro, avendo fatto dei corsi infermieristici, istruivano i ragazzi in materia di Pronto soccorso”.
Una voce smentita il 16 gennaio 2015 dal Ministro degli Esteri Paolo Gentiloni durante un’informativa alla Camera dei Deputati: “In merito al tema dei riscatti ho letto indiscrezioni prive di reale fondamento e in qualche caso veicolate da gruppi terroristici. Solo illazioni: Italia contraria al pagamento”. Il Governo italiano dichiarò pubblicamente che nessun riscatto era stato pagato per la liberazione di Vanessa e Greta zittendo ogni tipo di insinuazione ma oggi fonti giudiziarie provenienti da Aleppo (Siria), riaprono il caso: “Per il riscatto di Greta e Vanessa sono stati pagati 11 milioni di euro”.