Il presidente Viktor Orban perde il suo alfiere dell’ultra cattolicesimo omotransfobico, il prete Peter Gergo Bese
Nella Chiesa Cattolica ungherese, Peter Gergo Bese era da qualche tempo – oltre a essere il prete prediletto dal presidente Viktor Orban – un volto di spicco grazie ai suoi attacchi indiscriminati alla comunità LGBTQIA tramite radio e televisione.
Da qualche giorno è ritornato sotto i riflettori e non per i suoi attacchi omotransfobici ma perché indagato dall’Arcivescovo, di Kalocsa-Kecskemet, su ordine del Vaticano. E per quale ragione?
Tutto questo perché l’ex prete Peter Gergo Bese è stato riconosciuto su diversi video riguardanti orge gay, pubblicati online. E il magazine ungherese Valasz Online parla chiaramente di una doppia vita di Peter Gergo Bese. Di giorno guidava le crociate anti LGBTQIA e di notte si divertiva a “giocare” con altri uomini.
Durante la cerimonia di apertura delle Olimpiadi Parigi 2024, l’ex prete Bese criticò aspramente la presenza delle Drag Queen: ‹‹Noi possiamo essere i preservatori della normalità nel bacino dei Carpazi, e possiamo trovare popoli alleati che possano dire che non ne abbiamo bisogno, che crediamo nella ragion d’essere dei pilastri di Dio, la casa e la famiglia››.
Ecco poi il comunicato ufficiale diffuso dall’Ufficio dell’Arcivescovo di Kalocsa-Kecskemét sul caso Bese: ‹‹Secondo le indicazioni dell’Arcivescovo Balázs Bábel di Kalocsa-Kecskemét, desidero informarvi che Gergő Péter Bese è stato sospeso dal suo servizio sacerdotale con effetto immediato dal 6 settembre 2024››.