Una cartolina dal passato. Gli italiani e il III Reich
17 ottobre 1944. Cari genitori. Questo l’inizio di una cartolina spedita dalla città di Breslavia (Polonia) a Faggeto Lario, piccolo comune vicino a Como.
Una cartolina vecchia di 72 anni che rivela il periodo oscuro dell’Italia e degli italiani post-Armistizio.
Una cartolina che riporta alla luce la triste e drammatica vicenda dei prigionieri italiani del III Reich nazista.
Questo reperto storico è stato casualmente scoperto e salvato da Valentina Romano (42 anni), docente di italiano e latino presso il Liceo Scientifico “Paolo Giovio” di Como. La stessa Valentina Romano ha raccontato al quotidiano Huffington Post Italia il fortunato ritrovamento: “Stavo andando a scuola come ogni mattina. Ho visto per terra una cartolina un po’ sgualcita. Pioveva e d’istinto l’ho raccolta. Poi ho visto il timbro blu con un’aquila e una svastica e ho capito che non si trattava di una cartolina. Sono salita in classe e ho chiesto ai miei alunni se fosse di qualcuno. Spesso i ragazzi portano la versione dei ‘Promessi sposi’ dei nonni, ho pensato che fosse caduta dai libri di qualche studente o collega. Ma non era di nessuno. Qualcuno allora mi ha detto: ‘Prof la venda su eBay!’. Ma io volevo restituirla a chi l’aveva persa. E poi ero curiosa di sapere se Roberto ce l’aveva fatta a tornare a casa”.
Missione riuscita grazie all’appello lanciato attraverso il suo profilo personale di Facebook, infatti, nel giro di qualche ora è riuscita a rintracciare i familiari di Roberto Bianchi.
Roberto Bianchi, classe 1924, militare italiano internato dai Nazisti in un campo di prigionia in Polonia dopo la firma dell’armistizio con gli Alleati. Una volta rientrato in Italia, si stabilisce a Faggeto Lario di cui divenne il postino per poi spegnersi nel 1999.
La storia di Roberto Bianchi è stata raccontata all’Huffington Post Italia da suo cugino Romano Bianchi (74 anni): “Non sapevamo dell’esistenza di questa cartolina. Rileggere le parole di nostro cugino ha risvegliato in noi vecchi ricordi, è stata una grande emozione per tutta la mia famiglia. La cartolina si trovava nella casa di mio cugino. Una settimana fa la signora che ora è subentrata nell’appartamento ha svuotato tutto: mobili, armadi, libri e vecchie scartoffie. La cartolina sarebbe finita in discarica se non fosse volata via dal camion dell’immondizia e l’insegnante non l’avesse trovata”.
Una storia che sarebbe andata perduta con la distruzione della cartolina.