Pubblicata la sedicesima edizione della Rainbow Map con la classifica dei Paesi europei in base agli sviluppi in fatto di diritti civili LGBTQIA+
La Rainbow Map è pubblicata neppure 24 ore dopo il rapporto LGBTQIA+ Survey III dell’Agenzia dell’Unione Europea per i Diritti Fondamentali. Un rapporto che ha reso evidente come oltre i due terzi degli intervistati sia stato vittime di dichiarazioni di odio per il loro orientamento sessuale, inoltre si è registrato un aumento di atti di violenza, rispetto all’ultimo sondaggio del 2019.
Tom Daley, quinta Olimpiadi e record britannico per i tuffi
Tra ombre e luci, diverse Nazioni europee hanno fatto diversi progressi in fatto di tutela dei diritti civili delle persone LGBTQIA+ come ad esempio la Germania, l’Estonia, il Liechtenstein e la Grecia.
Secondo quanto dichiarato dal Direttore Esecutivo di ILGA-Europe, Chaber: ‹‹L’Unione Europea deve prestare molta attenzione non solo all’aumento dei discorsi di odio politico contro le persone LGBTQIA+, ma anche ai nuovi strumenti di oppressione, come la criminalizzazione da parte della Russia di un intero segmento della popolazione del paese. Gli sforzi di divisione e distrazione dai regimi autoritari consolidati si stanno ulteriormente diffondendo in altri paesi europei, in un momento in cui le elezioni potrebbero spingere l’Europa nelle mani di leader che desiderano plasmare un’Unione europea di destra radicale e antidemocratica. L’Europa ha bisogno di leggi e politiche più forti per proteggere le persone LGBTQIA+. Senza queste, non possiamo parlare di sicurezza, Stato di diritto e democrazia››.
Grindr, importanti novità in arrivo
Questa speciale classifica utilizza settantacinque parametri che sono suddivisi in sette tematiche: uguaglianza e non discriminazione; famiglia; crimini generati dall’odio e discorsi d’odio; riconoscimento legale del genere; integrità corporea intersessuale; spazio della società civile; e diritto di asilo.
Nelle prime tre posizioni troviamo Malta, Islanda e Belgio mentre nel fondo della classifica troviamo la Turchia, l’Azerbaijan e la Russia.