Prof precario? Non quelli di religione!

Il mondo della scuola pubblica italiana è nel caos! Insegnanti precari che pur di ottenere una supplenza partono con la valigia in direzione di altre città, insegnanti che dopo anni e anni di precariato hanno cambiato lavoro e casi estremi come chi riceve la nomina a docente effettivo a neppure pochi anni dalla pensione! Volete diventare insegnati? Ebbene non perdete tempo a studiare le lingue straniere, la matematica, l’italiano, le scienze o altre materie che non vi daranno mai una cattedra ‘sicura’, ma optate per l’insegnamento della religione cattolica!

L’insegnamento della religione cattolica presso le scuole pubbliche non conosce proprio nessuna crisi anzi secondo i dati della CEI (Conferenza Episcopale Italiana) il dato delle assunzioni è nettamente in aumento senza contare gli scatti biennali che tutti gli altri precari si possono sognare di ottenere. Agli insegnati precari di religione gli viene riconosciuto un aumento del 2,5% dello stipendio ogni due anni.

Dal 2003 gli insegnati di religione cattolica presso le scuole pubbliche possono ‘rischiare’ di essere assunti a tempo indeterminato, anche se la loro ‘materia’ è considerata facoltativa quindi è scelta all’inizio di ogni anno scolastico dai genitori degli studenti minorenni e dagli studenti.

Senza dimenticare che tutti gli insegnanti di religione cattolica per esercitare all’interno delle scuole pubbliche italiane devono ottenere il nulla osta da parte del vescovo che lo può revocare e al tempo stesso percepiscono lo stipendio dallo Stato Italiano.

 

Quello è il settore scolastico che non risente di nessuna crisi, anche con il calo degli studenti che decidono di avvalersi dell’insegnamento della religione cattolica, facendo lievitare i costi per le casse dello Stato Italiano che hanno già superato ampiamente il mezzo miliardo l’anno.

I dati dell’annuale rapporto pubblicato dal servizio nazionale della CEI (Conferenza Episcopale Italiana) relativo all’insegnamento della religione cattolica, per l’anno scolastico 2013/2014 parla chiaro per quanto riguarda gli aumenti dei docenti e la diminuzione degli studenti che decidono di ‘studiare’ la religione cattolica.

In neppure dodici mesi c’è stato un incremento del 3,7 per cento che equivale a ben 839 unità di docenti, calcolate in 194 diocesi ma è un dato che potrebbe aumentare, perché nell’anno 2012/2013, le scuole e gli istituti recensiti facevano parte di ben 201 diocesi mentre gli studenti che decidono di abbandonare lo studio della religione per puntare su altre attività sono passati dall’11,10% all’11,50%.

Nelle scuole materne ed elementari l’aumento dei docenti di religione potrebbe essere spiegato dal pensionamento delle maestre ‘generaliste’ (maestre che educano alle materie principali come l’italiano, la storia e la matematica) che sono anche in possesso della certificazione per l’insegnamento della religione ma per quanto riguarda le scuole medie e le superiori?

In questo caso il numero dei docenti segue quello delle classi che sono cresciute di poco e invece di assumerne circa 61 di docenti ne sono stati assunti 344 in più, sempre secondo il bilancio annuale della CEI.

Dal 2017 però cambieranno le regole per l’insegnamento della religione cattolica nelle scuole, infatti, chi vorrà dedicarsi all’insegnamento della religione cattolica dovrà avere i titoli accademici di baccalaureato, licenza o dottorato in teologia oppure in altre discipline ecclesiastiche e anche una laurea magistrale in scienze religiose del nuovo ordinamento.

Mentre per i sacerdoti sarà valido lo studio praticato durante il Seminario Maggiore… naturalmente quello che non cambierà sarà chi pagherà i loro stipendi ovvero lo Stato Italiano, quindi noi cittadini!

 

Fonte: Repubblica, Tg24, Uaar