Pontida. No esenzione TARI per coppie gay

Pontida. No esenzione TARI per coppie gay

Pontida. No esenzione TARI per coppie gay

A Pontida, dopo i ‘parcheggi rosa’ per sole donne, eterosessuali e italiane, la Giunta Comunale approva l’esenzione dalle TARI (Tassa sui rifiuti) per le coppie residenti nel comune, sposate (Civilmente, con rito cattolico e o di altre fedi riconosciute dalla Stato Italiano) ma formate da uomo e donna. Le coppie gay sono escluse.

Il sindaco di Pontida, Luigi Carozzi (Lega Nord) ha annunciato così la novità ai suoi concittadini: “La Giunta Comunale della città di Pontida ha tolto la tassa sui rifiuti (TARI), introducendo nuove categorie esentate. Anche questa volta, però, non mancano le eccezioni come le unioni civili tra persone dello stesso sesso”.

Il Leader della Lega Nord, Matteo Salvini (Come per la questione dei ‘parcheggi rosa’) si è detto contrario all’iniziativa, affermando che “tutte le coppie sono coppie”.

Naturalmente il Sindaco di Pontida si è affrettato (Attraverso un comunicato) a buttare acqua sul fuoco, affermando che le coppie gay non sono state discriminate (Fonte La Repubblica): “L’esenzione della Tari per i residenti nella città di Pontida (…) si applicano anche a ognuna delle parti dell’unione civile tra persone dello stesso sesso. Pertanto è falso che siano escluse dall’esenzione le unioni civili oppure i matrimoni non concordatari. L’esenzione fin dall’inizio è stata, infatti, prevista per tutte le coppie senza alcuna discriminazione di ordine religioso o di orientamento sessuale”.

Difesa che non ha convito, visto la precedente affermazione.

Articolo 3 della Costituzione della Repubblica Italiana
Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale [cfr. XIV] e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso [cfr. artt. 29 c. 2, 37 c. 1, 48 c. 1, 51 c. 1], di razza, di lingua [cfr. art. 6], di religione [cfr. artt. 8, 19], di opinioni politiche [cfr. art. 22], di condizioni personali e sociali.

E` compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese.

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