Peppa Pig (La maialina Peppa) personaggio principale di uno dei maggiori cartoni animati per bambini più famoso al mondo è da ritenersi razzista!
Ebbene sì, in Gran Bretagna il personaggio di Peppa Pig può essere ritenuto razzista per alcune persone di religione islamica.
Direte voi ma com’è possibile che un semplice cartone animato, ideato per i bambini possa ritenersi non solo offensivo ma anche razzista nei confronti di una intera religione? Va bene che la famiglia di Peppa sono tutti maiali antropomorfi e che forse potrebbero diminuire i rutti dei personaggi, non ho trovato nulla di offensivo nei riguardi dei credenti musulmani ma cosa è accaduto per definire razzista Peppa Pig?
Nick Barnfield e Sarah Cleaves e la loro figlia di 15 mesi Heidi, residenti a Rotherham, si trovavano in vacanza a Londra.
Mentre si trovavano su un bus partito da Sheffield in direzione Doncaster, la piccola Heidi ha iniziato a piangere e così i suoi genitori hanno iniziato a cantare la sigla del cartone animato Peppa Pig, tanto amato dalla figlia. Un modo per cercare di rallegrare la bambina e calmarla, e farla smettere di piangere, purtroppo quella canzone ha mandato in escandescenza un’altra passeggera del bus.
La coppia ha affermato che la donna in questione (indossava un hijab) si è offesa per lo sbuffare di alcuni suoni presenti nella sigla del cartone animato (grugniti) bollandoli come razzisti in quanto riferimento alla carne di maiale e al divieto dell’Islam di cibarsi di quel particolare tipo di carne. Quindi, secondo quella persona i due coniugi stavano cantando una canzone razzista nei suoi confronti.
“In verità vi sono state vietate le bestie morte, il sangue, la carne di maiale e quello su cui sia stato invocato altro nome che quello di Dio.” (Corano 2: 173)
Oltre a lamentarsi, la donna in questione ha affermato, parlando con il conducente che per la coppia sarebbe stato ‘facile’ raggiungere la loro casa anche a piedi, visto che la distanza era solo di due miglia!
Secondo la dichiarazione del signor Branfield, il conducente del bus dopo aver sentito le lamentele della donna in cui affermava che quella canzone risultava essere sfondo razzista nei suoi confronti e della sua fede religiosa, si è avvicinato a noi chiedendoci di scendere dal bus o in caso contrario, sarebbe intervenuta la polizia e a quel punto siamo scesi dal mezzo pubblico.
Continua la dichiarazione del signor Branfield: “Eravamo davvero in imbarazzo, sconvolti e non avevamo fatto niente di male, stavamo solo cercando di fare felice la nostra bambina, ma la gente ci guardava come se avessimo fatto qualcosa di sbagliato E’ stato umiliante!”
Senza contare che l’autista non ha voluto sentire la versione dei due coniugi ma solo quella donna. Comunque le autorità competenti stanno indagando sull’accaduto.
Quello che sorprende è che il più delle volte l’accusa di razzismo viene utilizzata in maniera approssimativa, e per episodi che nulla hanno a che fare con i veri atti di razzismo.
Da noi in Italia abbiamo come esempio Balotelli che chiunque lo criticasse per il suo comportamento in campo, veniva automaticamente bollato come razzista (molti commenti risultavano razzisti), quindi non si poteva criticarlo come giocatore in quanto nero? Mi sembra ridicolo! Anche Balotelli però ha marciato sulla linea del razzismo per ‘respingere’ le critiche nei suoi confronti, diciamo una specie di razzismo al contrario.
Molte volte ho notato che le ‘minoranze’ sia religiose, sia sessuali, sia etniche hanno per così dire l’accusa di razzismo molto veloce come se fossero sempre sotto attacco, anche per un semplice ‘bla’ potrebbe scattare la denuncia di razzismo con manifestazioni di protesta per poi dissolversi come una bolla di sapone!
Se una donna si è sentita ‘offesa’ per dei grugniti di una sigla di un cartone animato famoso in tutto il mondo, vuol dire che la gente ha dimenticato che cosa è realmente il razzismo!