Padova rapito dai genitori per ‘guarirlo’ dall’omosessualità

Foto di due mani maschili che si stringono l'una con l'altra.

Una drammatica vicenda quella accaduto a Padova a un giovane ragazzo gay di origini bulgare. Purtroppo nel XXI Secolo continuano ad accadere questi gravi episodi di omofobia. Dei genitori organizzano il rapimento del proprio figlio per farlo internare in un centro di riabilitazione gay, nell’illusione che possa ‘tornare’ eterosessuale.

Questa in sintesi la vicenda che ha come protagonisti due giovani ragazzi innamorati e una famiglia omofoba.

I fatti risalirebbero al 2015, quando due universitari poco più che ventenni scoprono di amarsi. Un amore prima ignorato e poi contrastato dalla famiglia del giovane ragazzo bulgaro con il rapimento dello stesso figlio.

Il quotidiano Il Gazzettino riporta i momenti cruciali del rapimento del giovane da parte dei propri genitori e di un loro amico di famiglia. I tre si presentano presso l’alloggio del ragazzo che non sospetta nulla di quanto, gli sta per accadere. Una volta entrati nella stanza, lo prendono con la forza e dopo averlo immobilizzato, lo trascinano nella loro auto e fuggono in direzione Bulgaria. Destinazione un centro di rieducazione gay.

Il giovane fidanzato presente all’interno della stanza non può nulla per fermare gli aggressori. Lui stesso è minacciato di morte e colpito con violenza in pieno viso. La usa denuncia ha fatto partire le indagini che dopo 4 anni potrebbero portare a un processo con imputati i genitori e l’amico di famiglia.

Nel frattempo del giovane ragazzo bulgaro non si hanno più notizie dal 2015. Forse si trova in Bulgaria, nascosto dai parenti in attesa di essere liberato.