“Promuovono le malattie mentali”. Quindi i testi scolastici LGBTQ+ devono essere banditi da ogni scuola
A Dearborn, una città di circa 94mila abitanti della Contea di Wayne nello Stato del Michigan, circa mille cittadini si sono riuniti in una crociata contro i libri scolastici che affrontano temi LGBTQ+.
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Una coalizione formata da estremisti religiosi –cristiani e musulmani- che chiede al distretto scolastico di censurare quei testi che trattano di argomenti LGBTQ+ che secondo loro “promuovono malattie mentali e autolesionismo” e che “indottrinano i bambini”.
Un chiaro riferimento della fantomatica teoria gender.
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Gli estremisti religiosi, non si sono limitati a queste farneticazioni, infatti, hanno accusato le persone gay di essere dei “pedofili e viscidi”, equiparando lo stile di vita gay alla zoofilia.
Il caso di Dearborn nel Michigan è solo l’ultimo caso di quest’ondata di censura e cancel culture che sta colpendo gli Stati Uniti d’America.
Secondo un recente rapporto dell’American Library Association (ALA) tra gennaio e agosto di quest’anno sono stati messi in discussione circa 1650 testi. In particolare libri che trattano argomenti sulla razza, sulla sessualità e con personaggi e temi LGBTQ+.
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Una Nazione che si preoccupa di togliere dalle mani dei bambini libri che parlano di razzismo, omofobia, transfobia perché ritenuti pericoli ma che allo stesso tempo difende a spada tratta il diritto al possesso di armi da fuoco –causa di innumerevoli stragi nelle scuole- è una Nazione che distrugge il proprio futuro per un oscuro presente di ignoranza, razzismo, violenza e sangue innocente.