M5S e i pochi rimborsi dei parlamentari

Il famoso “Politometro” richiesto dal Leader del Movimento Cinque Stelle Beppe Grillo sarebbe dovuto servire a monitorare i redditi dei parlamentari prima, durante e dopo lo svolgimento dell’attività politica. Sarebbe stato utile ma purtroppo non è mai stato messo in funzione.

Sin dal suo esordio nell’arena politica nazionale il Movimento Cinque Stelle ha sempre fatto dell’onesta la sua bandiera, opponendosi inoltre allo spreco dei politici e loro stessi si erano prefissati il compito di rendicontare tutte le spese e restituire una parte dei soldi ricevuti.

Le battaglie degli scontrini 5Stelle hanno lasciato molti morti e feriti sul campo ma a distanza di anni la regola di “povertà” è ancora valida oppure no?

Diciamo che alla fine solo pochi sono riusciti a restare sulla retta via indicata da Casaleggio e Grillo.

La linea del Movimento Cinque Stelle doveva ripercorrere quella indicata da San Francesco d’Assisi, il fraticello povero come disse lo stesso Casaleggio:Noi nasciamo nello stesso giorno del Santoe durante i famosi Tsunami Tour in giro per l’Italia Beppe Grillo dichiarava cheI nostri parlamentari prenderanno 2.500 euro al mese e restituiranno il resto”. Cifra poi aumentata a 3mila euro a causa dell’alto costo della vita a Roma.

La maggior parte dei parlamentari 5Stelle si è allontanata della direttiva “francescana” e solo alcuni si sono mantenuti in linea con i vertici del Movimento Cinque Stelle come Ivan Della Valle e Massimiliano Bernini che restituiscono la maggior parte delle loro entrate politiche, trattenendo pochi rimborsi.

Luigi Di Maio, ad esempio è passato da zero euro (2013) a 98.471 euro (2015).

Di Maio ha incassato 3.246 euro, restituendo 1.694 euro ma ricevendo 10.516 euro di rimborsi di cui la fetta maggiore registrata sotto la voce: “Attività ed eventi sul territorio” per 9.710 euro.

Un altro esempio è quello di Mario Giarrusso che nel 2015 ha guadagnato 3.362 euro di quota fissa di indennità, restituendo 1.662 euro ma anche 10.066,07 euro per spese varie e quota di rimborsi. Cifra elevata e suddivise così:

Alloggio 1.880 euro

Trasporti 1.182 euro

Vitto 1.149 euro

Attività sul territorio 713,00 euro

Collaboratori 4.678 euro.

Spese tutte legittime e rendicontate anche se… in maniera troppo generica.

E pensare che nella sede della Casaleggio Associati a Milano si continua a pranzare per pochi euro nel cucinino con cibi vegetariani.

Sarebbe il caso di attivare questo famoso “Politometro”… alla fine il potere fa gola a tutti, anche agli onesti.

Pubblicato in precedenza su Verosimilmente Vero Blog