L’ISIS tra una minaccia di distruzione dell’Occidente e atti di terrorismo, non si dimentica di uccidere persone innocenti nei territori occupati. Siano esse donne o uomini, fa poca differenza. La legge suprema dell’Islam deve essere rispettata da tutti, e loro (I membri dell’ISIS) sono il braccio armato che la fanno rispettare. L’ISIS continua a uccidere.
Nella città di Tal Abyad in Ar-Raqqa (Uno dei distretti della Siria, in questo periodo occupato dalle forze dell’ISIS) è avvenuta un’altra esecuzione capitale.
Un uomo, forse sulla cinquantina è stato brutalmente ucciso mediante la lapidazione da una folla che si era radunata alla base del palazzo da cui è stato lanciato da alcuni membri dell’ISIS con l’accusa di essere omosessuale. L’uomo è sopravvissuto a quella rovinosa caduta ma non alla furia cieca e all’estremismo religioso della popolazione locale, tutti ferventi sostenitori delle leggi coraniche e dei terroristi dell’ISIS.
L’Osservatorio Siriano per i Diritti Umani con sede a Londra ha confermato, tramite una rete di attivisti sul territorio occupato dall’ISIS ha confermato la dinamica dell’uccisione dell’uomo, a riprova di quanto avvenuto esistono delle fotografie che mostrano la dinamica dell’esecuzione capitale.
In queste fotografie si può notare l’uomo seduto su una sedia bianca di plastica con gli occhi bendati, pronto per essere gettato nel vuoto e circondato da almeno due militanti dell’ISIS, mascherati con indosso abbigliamento militare di colore nero.
Si ritiene anche che prima di essere gettato nel vuoto, gli sia stato letto a voce alta un ‘giudizio’ che condannava la sua condotta sessuale ‘immorale’ e la sua condanna a morte, secondo le leggi islamiche che condanna l’omosessualità.
Dopo la caduta a terra, il condannato si mette seduto ai piedi del palazzo mentre i presenti all’esecuzione lo accerchiano e dopo qualche minuto incominciano a scagliarli pietre e sassi con l’intento di finirlo, cosa che avviene.
Le drammatiche foto dell’esecuzione sono state pubblicate su Live Leak e sono le ultime che testimoniano l’ennesima orribile morte nel territorio occupato dall’ISIS. Il mese scorso altri due uomini sono stati lanciati nel vuoto dalla cima di un grattacielo mentre altri due uomini sono stati uccisi mediante la pratica della crocifissione di fronte a una folla urlante e rabbiosa che assisteva alla terribile ‘punizione’ riservata agli omosessuali. Nel dicembre scorso, otto terroristi dell’ISIS hanno gettato dal tetto di un palazzo un uomo accusato di essere omosessuale e sempre con il ‘pubblico’ presente.
L’ISIS non è nuova a mostrare il proprio credo attraverso i vari social e di quello che è capace di fare ai propri prigionieri, infatti, ha pubblicato un documento in cui spiega le regole del proprio ‘codice penale’ e l’elenco completo con relative pene per tutti i crimini, sempre secondo l’interpretazione estremista della legge islamica. Prima si organizza un ‘processo’, presieduto da un giudice dello Stato Islamico che decide la condanna da eseguire al centro della città cui sono ‘inviati’ ad assistere uomini e ragazzi di tutte l’età.
Un’altra vittima da aggiungere a questa terribile lista di morte. Dopo l’esecuzione dei due giornalisti giapponesi tramite decapitazione eseguita del ‘solito’ boia dall’accento britannico sono apparse sui social le prime immagini dell’esecuzione a morte del pilota giordano catturato dai terroristi dell’ISIS. Ucciso bruciato vivo all’interno di una gabbia! Una morte atroce!
Alla fine siamo veramente in guerra, e con questi non serve il dialogo.