La Polonia contro le terapie di conversione LGBT+

La Polonia si sta avvicinando sempre di più al divieto delle terapie di conversione nei confronti dei gay.

Queste terapie che non hanno basi scientifiche ma solo omofobiche, religiose e razziste sono applicate in diverse nazioni come la Polonia e soprattutto negli Stati Uniti d’America.

Anche in Italia abbiamo centri che si propongo di aiutar i gay a ri-diventare eterosessuali.

Terapie applicate non solo ai gay ma anche nei confronti di lesbiche, bisex e transgender con l’ipnosi e scosse elettriche, e nei casi più gravi anche con violenza psicologica e fisica.

In molti casi portando al decesso molti persone. La maggior parte delle vittime sono minorenni, obbligati dai genitori a sottoporsi a queste torture.

L’utilizzo di queste terapie si basa sulla pericolosa falsità che l’omosessualità è una malattia mentale. Una malattia mentale da curare ad ogni costo con pratiche simili a torture.

La Polonia contro le terapie di conversione LGBT+

Il Partito liberale polacco Nowoczesnd si è fatto promotore di questa battaglia per i diritti civili LGBT+ in Polonia.

Durante la campagna contro l’omofobia che si è svolta in Polonia in questi giorni, è stata annunciata da Miroslawa Makuchowska la proposta di Legge contro le terapie di conversione:  “Convincendo con forza qualcuno che se si sforza abbastanza, sarà in grado di cambiare il proprio orientamento sessuale è un atto di violenza. C’è una buona ragione per cui le Nazioni Unite chiamano torture queste pseudo terapie. In Polonia non esiste una legge che vieti tale ciarlataneria ed è ora di cambiare”.