Jack The Ripper tedesco

Nella Londra vittoriana tra l’agosto e il novembre del 1888, i vicoli di Whitechapel furono insanguinati dai delitti del più famoso serial killer della storia, forse il primo dell’era moderna, Jack The Ripper (Jack Lo Squartatore).

Le vittime accertate di Jack Lo Squartatore sono 6 e tutti prostitute:
Mary Ann Nichols (31 agosto 1888);
Annie Chapman (8 settembre 1888);
Elizabeth Stride (30 settembre 1888);
Mary Jane Kelly (9 novembre 1888).

E da 128 anni la sua identità è ancora avvolta nel mistero ma forse non quella dello Squartatore tedesco.

Una nuova scoperta potrebbe riaprire un centinaio di casi irrisolti del 1970, grazie al ritrovamento di alcuni pezzi di cadavere nell’appartamento di un pensionato tedesco (67 anni) a Schwalbach am Taunus situato nel land dell’Assia. La polizia avrebbe ricollegato il pensionato ad almeno 10 di questi delitti di cui 6 con prove concrete e 4 per il modus operanti degli omicidi.

Sabine Thurau, Capo della Polizia regionale ha dichiarato che il caso è avvenuto grazie alla figlia del pensionato che dopo il suo decesso, si è recata nell’abitazione del padre dove ha rinvenuto il corpo smembrato di una donna, che poi si scoprirà essere una prostituta. Questi indizi hanno fatto nascere il terribile sospetto che il pensionato deceduto Manfred S. sia il responsabile degli omicidi di 2 donne nel 1970, di 2 prostitute negli ’90 e la tragica morte di Tristan (1988) un ragazzo di soli 13 anni. Omicidi avvenuti nella zona di Francoforte.

Jack The Ripper

A questo punto la polizia tedesca ha deciso di riaprire 2 casi di persone scomparse e 1 caso di un ritrovamento negli anni ’90 a Francoforte di 2 teste di donna, però non ci sarebbero prove che lo accuserebbero di quei determinati omicidi.

Comunque le indagini hanno dimostrato che i serial killer sarebbero stati 2, infatti, si pensa che il pensionato avrebbe avuto un complice e il ritrovamento nella sua casa:Ci fa considerare la possibilità che si trattava di due criminali che agivano in base alle loro fantasie”. Questo quanto riferito dal portavoce della polizia tedesca Frank Hermann.

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