In Bielorussia le casalinghe disperate

La crisi economica mondiale degli ultimi anni ha creato innumerevoli disoccupati, un problema sociale molto preoccupante. In Italia per far ripartire le assunzioni, quindi creare nuovi posti di lavoro, si è pensato al “Jobs Act” con sgravi fiscali per chi assume. Purtroppo non basta, infatti, i dati della disoccupazione sono allarmanti, senza contare il grande esercito di persone che si sono stancate di cercare un lavoro e quale potrebbe essere una soluzione definitiva?

Una soluzione definitiva al problema della disoccupazione potrebbe venire direttamente da Aleksandr Lukashenko, presidente della Repubblica di Bielorussia.

La Repubblica di Bielorussia, indipendente dall’Unione delle Repubbliche Socialiste Sovietiche dal 1991 e governata dal 1994 dal presiedente Aleksandr Lukashenko (L’ultimo dittatore d’Europa come è stato definito più volte dai collaboratori del presidente degli Stati Uniti d’America, Barack Obama) che ha dichiarato: “Chi non lavora è un parassita a spese dello Stato e va multato” e per questa ragione ha firmato un decreto che prevede pene peculiari per tutti quei cittadini disoccupati e che non lavorando non pagano le tasse , e quindi niente entrate nelle casse dello Stato.

Questa nuova forma di motivazione per i “Fannulloni” a muoversi alla ricerca di un posto di lavoro colpisce anche le casalinghe. Nella Repubblica di Bielorussia (secondo il seguente decreto) le casalinghe sono ritenute delle vere e proprie “Parassite sociali” che invece di aiutare lo Stato lo danneggiano non producendo reddito.

Dalla firma di questo decreto, tutti i cittadini inoccupati bielorussi saranno “costretti” per legge a trovarsi un lavoro ma in caso di recidività cosa potrebbe accadere? Nel caso di recidività si apriranno le porte delle galere bielorusse con una condanna a lavori socialmente utili. Le uniche categorie escluse da questa nuova legge saranno i pensionati, i disabili, i minori, lavoratori stagionali, imprenditori e liberi professionisti, questi ultimi già schiacciati da tasse elevate.

Naturalmente il decreto è valido per i cittadini bielorussi ma curiosamente anche per gli stranieri residenti in Bielorussia. Una soluzione che potrebbe essere applicata anche in Italia?

Pubblicato in precedenza su Cervelliamo.