Anche se il Senato l’ha bocciato, il DDL Zan potrà essere applicato in un Comune della Provincia di Taranto, grazie alla sua Amministrazione
Maruggio è un Comune della provincia di Taranto in Puglia, e il suo Sindaco (in carica dal 2019) Alfredo Longo ha emanato il 9 novembre scorso l’Ordinanza n. 40 che proteggerà in sorta di DDL Zan cittadino la comunità LGBT+, e non solo, da ogni forma di razzismo e violenza. L’annuncio l’ha dato lo stesso Sindaco Longo attraverso un lungo post pubblicato sulla sua pagina Facebook.
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‹‹ Chiedo scusa per tutte le volte che da bambino ho preso in giro un disabile, per tutte le volte che da ragazzo ho usato la parola ‘ricchi*ne’ come un’ingiuria, per tutte le volte che ho fatto un sorrisino ebete nel vedere passeggiare un uomo (o una donna) con un’identità di genere diversa dalla mia!››
Alfredo Longo Sindaco di Maruggio
E poi ha proseguito.
‹‹ Da Uomo delle Istituzioni ed Ufficiale di Governo, chiedo scusa a mio figlio, espressione del mio futuro, per essere rappresentato da persone che, senza avere neanche il coraggio di votare in maniera palese, esultano, dopo avere affossato una norma che in altri Paese d’Europa è già in vigore da anni››.
Alfredo Longo Sindaco di Maruggio
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Il Sindaco Alfredo Longo ha poi voluto rimarcare con orgoglio che il suo Comune, pur essendo un piccolo paese del Sud ‹‹ ha fatto dell’accoglienza un suo punto di forza, che ha aperto le braccia ai ‘cugini’ albanesi nel 1991 ed ha attivato uno dei primi SPRAR in Italia per rifugiati provenienti da ogni parte dell’Africa sin dal 2014›› e ricorda inoltre ‹‹ La nostra Campomarino (ndr frazione del Comune con una bella spiaggia) da decenni ospita con orgoglio diverse persone lesbiche, gay, bisessuali, transgender, transessuali, queer ed intersessuali››.
A questo punto cosa comporta l’Ordinanza n. 40?
“ Ѐ fatto assoluto divieto, su tutto il territorio comunale, di avviare azioni di propaganda di idee fondate sulla superiorità o sull’odio razziale o tecnico, istigazione a delinquere e atti discriminatori e violenti per motivi razziali, etnici, religiosi o fondati sul sesso, sul genere, sull’orientamento sessuale, sull’identità di genere o sulla disabilità”.
E non solo, infatti, sarà assoluto divieto ogni organizzazione, associazione, movimento o gruppo che inciti ad atti di violenza nei confronti delle minoranze.
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