Tale padre, tale figlio. Tale Aleksandr, tale Kolya e se di cognome fanno Lukashenko non è un buon segno.
Aleksandr Lukashenko (61 anni) è il dittatore della Bielorussia (Ex Repubblica dell’Unione Sovietica) in carica dal 1994 sino a oggi, secondo alcune voci l’intenzione è di preparare il figlio più piccolo come suo successore alla guida della Bielorussia come un monarca assoluto.
Il piccolo Kolya (11 anni) è divenuto l’ombra del padre, infatti, lo segue in ogni occasione pubblica sia in Bielorussia sia all’estero per imparare il mestiere da dittatore.
All’età di 11 anni la maggior parte dei bambini del mondo, vivono e si godono la loro infanzia tra lo studio e i giochi ma lui, Kolya non ha tempo per questi passatempi normali, in fin dei conti, lui è l’erede designato a guidare la Bielorussia, dopo la scomparsa di suo padre.
All’apparenza sembra un bambino tranquillo, biondo come un angelo ma la sua “vera” natura sta venendo fuori, aiutata forse anche dal padre Aleksandr.
Si racconta che una volta una hostess, l’avesse invitato in maniera gentile a stare fermo e lui ha “candidamente” risposto che: “Quando sarò grande ti farò fucilare”.
E un altro episodio, raccontato dallo stesso dittatore bielorusso Aleksandr Lukashenko, riguarda la loro visita ufficiale a Papa Benedetto XVI in Vaticano.
In quella determinata occasione Papa Benedetto XVI aveva accarezzato la testa (Gesto comune tra i Pontefici) al piccolo Kolya sembrò quasi stesse per esplodere di rabbia.
Ecco il racconto del padre dell’episodio in Vaticano: “A Kolya non piace che gli tocchino il capo, lo accetta solo da me. Quando ho visto che si stava infuriando gli ho detto di lasciar perdere”.
Un incidente diplomatico scampato.
All’età di soli 7 anni, il piccolo Kolya ricevette in regalo dall’allora Presidente russo Medvedev una pistola d’ora che porta ancora adesso alla cintura.
E il padre che dice del comportamento del figlio minore?
Il dittatore Lukashenko non sembra preoccuparsi, anzi è orgoglioso del carattere del suo rampollo, nato dalla relazione con il suo medico personale Irina Abelskaya.
Non ha mai fatto mistero di volerlo vedere al suo posto come affermato una volta durante una visita ufficiale in Venezuela, dove durante un discorso spiegò che nel giro di una ventina di anni sarebbe stato proprio il piccolo Kolya ad assicurare lo stretto rapporto d’amicizia tra le 2 nazioni.
Una vera e propria investitura ufficiale del suo delfino.
Kolya non è l’unico figlio del dittatore bielorusso, infatti, Lukashenko ha altri 2 figli più grandi, avuti dalla sua prima ex moglie ma secondo il suo modesto parere non sono adatti a guidare la Nazione.
Il maggiore dei 3, Viktor è considerato un debole, quindi si deve accontentare di guidare i Servizi Segreti, l’altro figlio di nome Dimitrij è più portato per una carriera finanziaria, infatti, si occupa della gestione finanziaria del patrimonio di famiglia.
Alla fine rimane solo lui. Il piccolo soldato che indosso la divisa mimetica, passa in rassegna le truppe militari della Bielorussia insieme al padre o con lo stesso abito blu del padre durante gli incontri alla sede delle Nazioni Unite.
Alla fine piccoli dittatori crescono.
Fonte: Google News; Tiscali; Verosimilmente Vero.