Aggressione omofoba a Cagliari Caccia ai responsabili

Aggressione omofoba a Cagliari Caccia ai responsabili
Gabriele Bergamin Vittima di omofobia a Cagliari

Le autorità stanno indagando a 360° per individuare nel più breve tempo possibile i responsabili dell’aggressione omofoba avvenuta a Cagliari ai danni di un 21enne.

La violenza omofoba è avvenuta sabato scoro dopo le otto di sera al capolinea del pullman M in Piazza Matteotti.  La vittima, Gabriele Bergamin studente universitario, dopo la denuncia alle autorità ha pubblicato la sua disavventura nella sua pagina Facebook.

Sabato 3 agosto, alle 20.20 circa, presso piazza Matteotti a Cagliari ho subito un’aggressione da parte di tre ragazzi mai visti prima. È iniziata con i soliti insulti omofobi davanti all’uscita della stazione Arst, ed è purtroppo proseguita in qualcosa di più. I tre mi hanno seguito fino alla fermata capolinea dell’M, sul quale sono salito credendo di essere al sicuro. Dopo essersi avvicinati alla portina del mezzo i tre hanno cominciato a minacciarmi. A quel punto, capendo che la situazione avrebbe potuto prendere una brutta piega, ho chiamato la polizia con l’intenzione di spaventarli. Ho ottenuto esattamente l’opposto. Sono stato spinto più volte, mi sono state messe le mani nel collo e spinto all’indietro, ho ricevuto sputi sul viso e sulla maglietta e mi è stato rubato il tabacco che avevo in tasca, fin quando il pullman non è partito e i tre, per fortuna, sono rimasti fuori.

Gabriele Bergamin Tramite Facebook

Gli agenti della Squadra Mobile di Cagliari, come riporta L’Unione Sarda stanno visionando i filmati di sicurezza a circuito chiuso presso la sede del CTM in Viale Trieste. Anche se l’aggressione si è verificata all’esterno del mezzo pubblico, le telecamere interne al mezzo potrebbero aver ripreso qualche frammento della scena e forse anche gli aggressori.

Nessuno dei presenti all’aggressione è intervenuto per difenderlo come scritto dallo stesso Gabriele sulla sua pagina Facebook: “Tutto è avvenuto davanti alle tante persone sopra e fuori dal mezzo. Nessuno è intervenuto, in nessun modo. In realtà nessuno ha neanche guardato“. E poi “Sono estremamente stanco di dover combattere costantemente per avere rispetto da chiunque indipendentemente dal mio modo di essere o vestirmi“.

A questo punto i teppisti dell’aggressione omofoba a Cagliari hanno le ore contate.