Il caso Bruxelles a luci rosse non coinvolge solo un fedelissimo di Orban ma anche altri esponenti dell’estrema destra polacca
La notizia dell’arresto dell’eurodeputato ungherese di estrema destra, József Szájer (membro del Partito omofobo del Premier Orban) durante un’orgia gay con droga ha destato scandalo non solo in Ungheria (dove i media hanno oscurato la notizia) ma anche a Bruxelles e nelle istituzioni dell’Unione Europea.
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La vicenda è questa. József Szájer, nei giorni scorsi ha preso parte a quest’orgia in un appartamento di Bruxelles con altri 25 uomini, in netta violazione con le norme anti-Covid19 e con la presenza di droghe. Festa poi interrotta dalla polizia. Il fedelissimo di Orban (ormai ex) è stato fermato dagli agenti di polizia dopo una disastrosa fuga con uno zainetto pieno di droga. L’unico dei presenti ad aver tentato la fuga.
Adesso si scopre che sarebbero stati presenti altri esponenti del Partito polacco PiS, sempre di estrema destra e dichiaratamente anti-LGBT+.
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In conclusione, questi personaggi nei loro rispettivi Paesi appoggiano e promuovono ogni forma di omofobia, promuovendo la famiglia tradizionale e poi lontano da occhi indiscreti si divertono con altri uomini. Alla fine i maggiori omofobi sono dei gay repressi.
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