Regno Unito Pena ridotta per omofobia

Pena ridotta per omofobia a Bristol. Un caso di giustizia negata. Kydis Zellinger (18 anni) ragazzo inglese di Bristol (Regno Unito), il 15 ottobre scorso è rimasto vittima di un’aggressione omofobica. Aggressione che oltre a avergli provocato lesioni fisiche gli ha causato un forte trauma emotivo.

Kydis Zellinger aggredito a Bristol perché gay

Il tutto è accaduto all’interno di un pullman. Il giovane stava tranquillamente viaggiando quando un 27enne identificato come Paul Austin l’aggredito con calci e pugni.

Aggredito senza nessuna motivazione apparente, se non per il semplice fatto che Kydis è gay.

Non esce più di casa per il terrore di essere aggredito

Durante il processo Kydis Zellinger, ha dichiarato di trovarsi ‘emotivamente svuotato e vulnerabile’ e al tempo stesso è spaventato a uscire per paura di essere aggredito.

La BBC ha riportato la motivazione della sentenza di condanna, in cui i magistrati affermano chiaramente che si tratta di un’aggressione omofobica.

Sconto di pena per l’aggressore omofobo

Purtroppo per la giovane vittima, il suo carnefice Paul Austin ha ottenuto uno sconto di pena. Quindi delle 18 settimane iniziali ne sconterà solo la metà.

Una decisione che ha ulteriormente turbato Kydis Zellinger come dichiarato da lui stesso a Gay News Stars: “E’ un peccato perché Bristol è una città molto varia e accogliente. Una sentenza così debole non invia un messaggio equo alla nostra comunità, per non parlare della comunità LGBTQ+”.

Paul Austin era fuori su cauzione per un reato analogo

Quello che sconcerta maggiormente è che Paul Austin era già noto alle forze dell’ordine ed era fuori su cauzione per un reato analogo commesso ad agosto scorso.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

A note to our visitors

This website has updated its privacy policy in compliance with changes to European Union data protection law, for all members globally. We’ve also updated our Privacy Policy to give you more information about your rights and responsibilities with respect to your privacy and personal information. Please read this to review the updates about which cookies we use and what information we collect on our site. By continuing to use this site, you are agreeing to our updated privacy policy.