Nello zoo di Mendoza (Argentina) dove si può giungere tranquillamente a 40°, sopravvive ‘Arturo’ un esemplare di orso polare.
Lo zoo di Mendoza è la “sua casa”, il recinto di cemento (dove i raggi solari battono sempre) le mura della “sua casa” e una piscina profonda solo 50 cm come unico accesso a dell’acqua fresca!
Un animale abituato a temperature rigide, grande nuotatore e predatore costretto da una ventina di anni a sopravvivere in condizioni disumane per la ‘gioia’ dei visitatori! L’unico amico di ‘Arturo’, un altro orso polare chiamato ‘Pelusa’ è mancato due anni fa, lasciandolo solo.
La vecchiaia, le condizioni disumane e la solitudine dovuta alla scomparsa del suo amico ‘Pelosa’ lo sanno portando lentamente alla morte, infatti, il povero ‘Arturo’ è stato definito l’animale più triste al mondo!
Nella piscina di 50 cm, i custodi (ogni tanto) sistemano dei grossi blocchi di ghiaccio ma ‘Arturo’ continua a soffrire e a manifestare atteggiamenti anomali come hanno riscontrato gli esperti che l’hanno visitato.
La soluzione era stata trovata, grazie a una petizione promossa da Greenpeace e appoggiata da 160mila firme che chiedevano il trasferimento di ‘Arturo’ a Winnipeg in Canada presso l’Assiniboine Park Zoo dove c’è un centro specializzato per orsi polari. Purtroppo lo staff veterinario dello zoo argentino si è rifiutato al trasferimento indicendo la scusa che ‘Arturo’ non fosse in grado di affrontare il viaggio di due giorni sino al Canada e l’anestesia a causa delle sue precarie condizioni di salute.
‘Arturo’ è la mascotte dello zoo di Mendoza e fa soldi! Forse è questa la vera motivazione per cui la direzione dello zoo ha impedito il trasferimento!
Se a breve non ci sarà una svolta e se non gli sarà consentito di trasferirsi in Canada per ricevere adeguate cure, ‘Arturo’ morirà solo e depresso in quel maledetto deserto infuocato che alcuni chiamano ‘casa’.
Fonti: Huffington Post; National Geographic.