25 settembre 2019 Festa di Libertà di scelta

25 settembre 2019 Festa di Libertà di scelta
Marco Cappato (Destra) e Dj Fabo (Sinistra)

Il 25 settembre sarà per sempre la festa di Libertà di scelta. Libertà di scelta sulla propria morte. La Corte Costituzionale ha fatto quello che spettava alla Politica. Ovvero aprire al suicidio assistito.

Una decisione presa in merito alla vicenda di Dj Fabo.

Nel 2017 Dj Fabo, aiutato da Marco Cappato dell’Associazione Coscioni, si recarono in una clinica svizzera per il suicidio assistito.

“Sono finalmente arrivato in Svizzera, e ci sono arrivato purtroppo con le mie forze e non con l’aiuto dello Stato. Volevo ringraziare una persona che ha potuto sollevarmi da questo inferno di dolore, di dolore, di dolore. Questa persona si chiama Marco Cappato e la ringrazierò fino alla morte”.

L’ultimo messaggio di Dj Fabo

Il primo marzo del 2017 Marco Cappato fu indagato con l’accusa di aiuto al suicidio, dopo essersi autodenunciato alle autorità. Il Codice Penale prevede all’Articolo 580 una pena carceraria che va da un minimo di 5 anni a un massimo di 12 anni.

Adesso non sarà più un reato aiutare una persona ad assisterla nel fine vita ma solo in casi estremi come quello di Dj Fabo.

Una decisione storica ma adesso dovrà essere il Parlamento e la Politica a scrivere la parola fine a questo lungo dibattimento approvando una Legge che disciplini trattamento del Fine vita.

Naturalmente il mondo cattolico e in particolare la CEI (Conferenza Episcopale Italiana) si sono già scagliati contro la decisione della Corte Costituzionale e stanno già affilando le armi per contrastare una possibile Legge sull’eutanasia di Stato. Dimenticando che la Repubblica Italia è laica.

Di seguito un articolo del quotidiano La Nuova Venezia che potrebbe aiutare a comprendere un po’ di più la questione sul fine vita dal punto di vista di chi soffre.

Fine vita, la lettera del malato di Sla che ha scritto al Papa: «A volte andarsene pare l’unica scelta»

Mentre questo articolo è apparso su La Repubblica.

Il racconto di mamma Sabrina: “Amo i miei figli ma quando servirà li porterò a morire”