Questo matrimonio non s’ha da fare… se i 2 sposi si chiamano Antonio e Andrea o Maria e Claudia e vivono in Italia, nazione satellite del Vaticano.
Il Ddl Cirinnà riguardo al riconoscimento delle Unioni Civili gay approderà in Senato il 28 gennaio e ai primi di febbraio dovrebbero iniziare le votazioni ma purtroppo sarà un percorso pieno di ostacoli e non è sicuro della sua approvazione.
Il Partito Democratico dopo settimane di spaccature tra Laici e cattolici, escono dalla riunione nazionale tutti uniti a votare per il Ddl Cirinnà. Sinistra Ecologia e Libertà e il Movimento Cinque Stelle voteranno senza se e senza ma la legge mentre il Centro destra ha già detto di no. Il Nuovo Centro Destra di Angelino Alfano, alleato del PD ha fatto sapere che in caso dell’approvazione del Ddl Cirinnà farà in maniera di abrogarla con un referendum abrogativo, un modo per calmare l’area cattolica del suo stesso Partito.
Sabato 23 gennaio in circa 100 piazze d’Italia si sono svolte le manifestazioni a sostegno della Legge sulle Unioni Civili gay organizzata dai movimenti per i diritti civili e le associazioni LGBT, ma per il 30 gennaio al Circo Massimo di Roma si riunirà il popolo a sostegno della famiglia tradizionale con il Family Day.
Essendo l’italia, una Nazione sotto stretta sorveglianza del Vaticano, gli altri prelati e non solo hanno voluto affermare il loro dissenso nei confronti delle Unioni Civili gay affermando che si tratta di un atto che distrugge la famiglia tradizionale e il matrimonio deve essere solo quello tra uomo e donna come prevede il disegno di Dio.
La frase di Papa Francesco: “Chi sono io per giudicare gli omosessuali” ha suo tempo fece scalpore, facendo parlare di una possibile apertura della Chiesa nei confronti degli omosessuali ma bisogna sempre leggere attraverso le righe, in particolar modo quando riguarda le dichiarazioni della Santa Romana Chiesa.
Infatti, si trattava di una “apertura” simbolica, visto che Bergoglio quando era Arcivescovo di Buenos Aires, durante la discussione nel Parlamento argentino sulla legge relativa al riconoscimento del matrimonio e adozioni gay si scagliò duramente, scomodando persino Satana.
Ecco il testo della sua lettera, inviata alle suore di 4 conventi cittadini il 23 giugno 2010:
“Care sorelle, scrivo queste poche righe a ciascuna di voi che siete nei quattro monasteri di Buenos Aires. Il popolo argentino dovrà affrontare nelle prossime settimane una situazione il cui esito può seriamente ferire la famiglia. Si tratta del disegno di legge che permetterà il matrimonio a persone dello stesso sesso. È in gioco qui l’identità e la sopravvivenza della famiglia: padre, madre e figli. È in gioco la vita di molti bambini che saranno discriminati in anticipo e privati della loro maturazione umana che Dio ha voluto avvenga con un padre e con una madre. È in gioco il rifiuto totale della legge di Dio, incisa anche nei nostri cuori. Ricordo una frase di Santa Teresina quando parla della sua malattia infantile. Dice che l’invidia del Demonio voleva vendicarsi della sua famiglia per l’entrata nel Carmelo della sua sorella maggiore. Qui pure c’è l’invidia del Demonio, attraverso la quale il peccato entrò nel mondo: un’invidia che cerca astutamente di distruggere l’immagine di Dio, cioè l’uomo e la donna che ricevono il comando di crescere, moltiplicarsi e dominare la terra.
Non siamo ingenui: questa non è semplicemente una lotta politica, ma è un tentativo distruttivo del disegno di Dio. Non è solo un disegno di legge (questo è solo lo strumento) ma è una «mossa» del padre della menzogna che cerca di confondere e d’ingannare i figli di Dio. E Gesù dice che per difenderci da questo accusatore bugiardo ci manderà lo Spirito di Verità.
Oggi la Patria, in questa situazione, ha bisogno dell’assistenza speciale dello Spirito Santo che porti la luce della verità in mezzo alle tenebre dell’errore. Ha bisogno di questo Avvocato per difenderci dall’incantamento di tanti sofismi con i quali si cerca a tutti i costi di giustificare questo disegno di legge, e che confondono e ingannano perfino persone di buona volontà.
Per questo mi rivolgo a Voi e chiedo preghiere e sacrificio, le due armi invincibili di santa Teresina. Invocate il Signore affinché mandi il suo Spirito sui senatori che saranno impegnati a votare. Che non lo facciano mossi dall’errore o da situazioni contingenti, ma secondo ciò che la legge naturale e la legge di Dio indicano loro. Pregate per loro e per le loro famiglie che il Signore li visiti, li rafforzi e li consoli. Pregate affinché i senatori facciano un gran bene alla Patria. Il disegno di legge sarà discusso in Senato dopo il 13 luglio. Guardiamo a san Giuseppe, a Maria e al Bambino e chiediamo loro con fervore di difendere la famiglia argentina in questo particolare momento. Ricordiamo ciò che Dio stesso disse al suo popolo in un momento di grande angoscia: «Questa guerra non è vostra, ma di Dio». Che ci soccorrano, difendano e accompagnino in questa guerra di Dio.
Grazie per quanto farete in questa lotta per la Patria. E per favore vi chiedo anche di pregare per me. Che Gesù vi benedica e la Vergine Santa vi conservi.
Con affetto
Jorge Bergoglio”.
La libertà di pensiero è da difendere, anche quello della Chiesa Cattolica ma che non si trasformi (Come sempre purtroppo) in atti di ingerenza nella vita dei cittadini italiani perché come cita l’Articolo 1 della Costituzione della Repubblica Italiana: “L’Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro. La sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione”.
L’Italia è una Repubblica, Democratica, Laica e Indipendente e non una Nazione satellite del Vaticano.